I risultati delle elezioni regionali del 3 e 4 aprile 2005 confermano alcune delle originalità del comportamento elettorale della città di Napoli: amplificazione delle tendenze rilevate nelle altre parti del Paese e forte astensionismo.
Nel capoluogo campano il centro sinistra ha realizzato, rispetto alle elezioni del 2000, un incremento di 12,9 punti percentuali, maggiore rispetto a quello realizzato a livello regionale che è stato di 9,8 punti.
Il centro destra, invece, presenta una perdita di consensi più sostenuta: Italo Bocchino e lo schieramento "Per la Campania" perdono, rispettivamente, 12,3 e 15,2 punti percentuali, mentre nel resto della Campania il calo dei voti è meno intenso, il 9,8 e l'11,7 punti percentuali.
La distribuzione dei voti riportati dai due maggiori schieramenti tra i diversi quartieri conferma, anche se in maniera minore rispetto al passato, come centro destra e centro sinistra abbiano, a seconda del territorio, un diverso radicamento.
Bassolino e "L'Unione" raggiungono il massimo livello di consensi nella zona orientale della città: San Giovanni, Barra e Ponticelli.
Il centro destra, invece, contrariamente a quanto avviene per lo schieramento avverso, presenta la sua massima forza elettorale a Posillipo e nei quartieri orientali quella più bassa.
Nel capoluogo campano il "Non Voto" ha ormai assunto dimensioni notevoli. Nelle elezioni regionali 2005 il 41,6% degli elettori non ha esercitato il proprio diritto di voto. A Montecalvario, Pendino e Porto più della metà degli iscritti nelle liste elettorali non si è recata alla urne.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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