Il Parlamento europeo ha approvato nel corso dell'ultima sessione plenaria a Strasburgo (18-21 ottobre 2021) con larghissima maggioranza la risoluzione contenente la posizione che l'UE adotterà all'imminente Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26), la quale si svolgerà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre 2021.
Nella discussione tenutasi mercoledì 20 ottobre, una moltitudine di deputati dall'appartenenza politica trasversale a quasi tutti i partiti che siedono in Parlamento ha ribadito la necessità che l'Unione sfrutti l'occasione rappresentata dalla Conferenza per promuovere un'intensificazione della cooperazione internazionale sul clima.
A destare preoccupazione è infatti l'atteggiamento delle maggiori potenze mondiali extraeuropee, le cui ambizioni climatiche risultano insufficienti a raggiungere il principale obiettivo stabilito dall'Accordo di Parigi (2015), ovvero il contenimento delle temperature medie entro 1,5 °C al di sopra della media pre-industriale. Per incoraggiare gli altri attori sulla scena internazionale ad emulare la politica climatica dell'UE, ha sottolineato più di un europarlamentare, occorre che l'Unione possa porsi come esempio da tale punto di vista. Per questo la risoluzione prevede un ulteriore aumento delle sue ambizioni, principalmente attraverso:
- la rapida applicazione delle misure previste dal Green Deal europeo;
- l'attuazione del pacchetto "Pronti per il 55%", descritto in svariati interventi anche come lo strumento col quale l'UE, investendo sulle rinnovabili, potrà abbatterne i costi, creare occupazione ed affrancare i cittadini europei dalle preoccupazioni legate ai prezzi del gas;
- il rinnovo per il periodo 2021-2025 del suo contributo maggioritario a un finanziamento annuale dal valore di 100 miliardi di dollari, diretto ai paesi in via di sviluppo per aumentarne la resilienza climatica;
- l'abolizione entro il 2025 di ogni forma di sussidio, diretto o indiretto, ai combustibili fossili;
- la sostituzione dell'attuale piano decennale con un piano quinquennale che possa accelerare l'azione contro il cambiamento climatico da parte degli Stati membri.
Il testo della risoluzione sottolinea inoltre il fondamentale ruolo della biodiversità nella mitigazione e nell'adattamento al cambiamento climatico, e quindi la necessità di proteggere (o ripristinare, dove necessario) gli ecosistemi più a rischio.
Tra le proposte menzionate durante il dibattito figurano anche l'adozione di sanzioni verso i paesi con ambizioni climatiche inadeguate, e la nomina di un Alto rappresentante per il clima che possa rappresentare l'UE nelle negoziazioni internazionali sul tema.
Obiettivo dell'UE stabilito nel Green Deal europeo è il raggiungimento della neutralità climatica (ovvero delle zero emissioni nette) entro il 2050. Questo impegno è stato successivamente reso vincolante dalla Legge europea sul clima del giugno 2021.