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Istituto Cervantes Napoli - Napoli assediata

Istituto Cervantes Napoli
via Nazario Sauro, 23

Napoli assediata
(4 aprile - 25 aprile)

Una mostra a cura di
Giuseppe Montesano e Vincenzo Trione


ore 18,00 - Inaugurazione del video Napoli assediata degli Underworld
(Francesco Capasso, Teresa Dell'Aversana, Salvatore Di Vilio, Domenico Napolitano, Rosanna Pezzella.)
La videoinstallazione è accompagnata dalla mostra di un lavoro a tecniche miste sull'Asse Mediano di Cherubino Gambardella, e da un Workshop di studenti di architettura della Federico II e della Luigi Vanvitelli a cura di Fabrizia Ippolito. L'allestimento è curato da Giovanni Francesco Frascino.

ore 19,30 - Concerto degli A 67 e Marcello Colasurdo e reading di Salvatore Cantalupo
Dal volume Napoli assediata (edito da Tullio Pironti e in uscita il prossimo 19 Aprile) testi di Maurizio Braucci, Peppe Lanzetta, Giuseppe Montesano, Antonio Scurati, Roberto Saviano, Tiziano Scarpa, Piero Sorrentino, Vincenzo Trione

Il progetto è un viaggio dell'immaginazione lungo una strada che è l'incubo di chiunque viva tra Napoli e Caserta: l'Asse Mediano. L'Asse Mediano è il simbolo delle periferie napoletane e dell'intera regione, periferie cresciute lungo il suo tracciato come una muffa urbanistica demenziale, un delirio organizzato dall'abusivismo o dalla cecità. Ma Napoli assediata è anche un viaggio dentro le case che crescono lungo l'Asse Mediano, dentro l'angoscia delle merci che già domani saranno spazzatura: è per questo che il video è stato volutamente girato con telecamere amatoriali, le stesse che si possono comprare negli ipermercati che costellano e ingorgano l'Asse, cercando di testimoniare con un'arte "povera" la miseria non solo esteriore di questa oscena Ipernapoli che presto, se niente cambierà, sarà solo, tutta, una immensa Infernapoli: immagine di quello che diventaranno l'Italia e l'Occidente strangolati tra interessi particolari e incapacità amministrative.

Che può fare l'arte di fronte al brutto spinto fino all'orrore e al crimine? Può la poesia, con il suo tentativo di attraversare il brutto per immaginarlo diverso, diventare una forma della politica non politica? Forse sì. Così che è nato il progetto Napoli assediata: una città assediata dalla sua periferia, assediata dai barbari che ha dentro i suoi confini, assediata dal suo ceto politico, assediata dalla mancanza di una ecologia della mente. A Napoli le parole "arte" e "cultura" sono diventate un sipario istituzionale per nascondere la realtà sotto gli occhi di tutti: l'immondizia concreta, l'immondizia dell'invivibilità, l'immondizia della menzogna.

Napoli assediata è un inizio, un primo, piccolissimo tentativo per far ritornare l'arte e la cultura a quello che sono sempre state: tagli dell'immaginazione per squarciare il sipario delle menzogne.

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