150 scatti, 30 anni di
immagini, quattro continenti.
Al PAN una mostra spiega perché è giunta l'ora di
Caio Mario Garrubba
Mostra ideata e organizzata
da Archivio storico Luce/ Cinecittà SpA
in collaborazione con il Comune di Napoli
e con COOP Culture e Magazzini Fotografici
a cura di Emiliano Guidi e Stefano Mirabella
Le storie dell’arte, come ogni storia,
non sono fisse cristallizzazioni nel tempo, ma vivono di verifiche,
arricchimenti. A volte di riscoperte. Ora una grande mostra a Napoli regala una
nuova visione di un maestro della fotografia, un artista apprezzato a livello
internazionale, ma appartato nella storia e nei massimi circuiti, e che attende
da tempo il giusto valore della sua scala. Che è quella di uno dei più grandi
fotoreporter del XX secolo.
Il suo nome è Caio Mario Garrubba.
Caio Mario Garrubba – FREElance sulla
strada, è il titolo della
mostra fotografica promossa e organizzata
dall’Archivio storico Luce, ospitata al PAN, il Palazzo delle Arti Napoli,
dal 15 aprile al 5 giugno. Realizzata
in collaborazione con il
Comune
di Napoli, e con
COOP Culture e Magazzini Fotografici, per la cura di Emiliano Guidi e Stefano
Mirabella, in un percorso di
150
scatti, per la maggior parte inediti, la mostra restituisce finalmente un
fotografo che ha segnato un’influenza enorme sul fotogiornalismo internazionale
e la
street photography. E che ha
saputo unire con uno sguardo unico racconto sociale e risultati estetici
impressionanti.
La mostra del PAN segue il successo
della prima esposizione allestita a Roma, e segna un ritorno,
perché questo
grande artista internazionale proprio a Napoli è nato, e qui ha
avuto la sua prima formazione esistenziale, culturale, di rapporti con i
colleghi. La città non ospita una mostra personale di Garrubba dal 1983, quasi
un quarantennio: l’occasione è di quelle da non perdere. Anche grazie a
una
nuova sala realizzata ad hoc, interamente dedicata al rapporto tra Garrubba e
Napoli: trenta scatti su una città
dalla bellezza che rapisce, vista dalla strada, ad altezza dell’umanità che la
vive.
L’esposizione del PAN raccoglie allora
il cuore temporale dell’opera di Garrubba, con
scatti che vanno dai primi anni ’50 ai primi ’80.
Info ticketing e contatti: +39 081 7958601;
www.coopculture.it