Al di sotto della brulicante metropoli che è la Napoli odierna, sotto le caratteristiche strade del centro urbano, a tantissimi metri di profondità, si trova un mondo a parte parallelo a quello emerso, per molti versi non del tutto esplorato e isolato in un silenzio millennario.
Napoli è città straordinaria anche nelle sua sotterraneità, nelle lontanissime fondamenta, nelle cave di tufo, negli antichi acquedotti, nelle caverne, ipogei, dove è possibile rintracciare una storia di paganesimo e cristianità, di riti isiaci e lunari, di alchimisti e scienziati, di misteri irrisolti, insieme ad una più recente storia di fughe in ricoveri antiaerei.
La visita a questa città "altra" è importante per capire come si è evoluta Napoli, come il lavorìo nascosto di antiche generazioni abbia reso possibile lo sviluppo della città così come è oggi. Un dedalo di sotterranei dove è possibile rintracciare vestigia di società ellenistiche, greco-romane, medievali, sino ad arrivare alle ultime testimonianze sette-ottocentesche.
Uno degli esempi più interessanti del sottosuolo napoletano è costituito dalla rete idrica. Grandi ingegneri ed urbanisti, i Romani dotarono la città di una serie complessa di acquedotti, alimentata da condotti sotterranei provenienti dalle sorgenti del Serino, a 70 Km di distanza dal Centro di Napoli.
Altri rami dell'acquedotto giunsero fino a Miseno, per alimentare la famosa Piscina Mirabilis, che fu la riserva d'acqua della flotta romana. Accanto a questi prodigi architettonici il sottosuolo di Napoli assume una valenza importantissima per quanto attiene il culto dei morti. Cimiteri sotterranei, ipogei e vere e proprie cavità tufacee nascoste, dimostrano che anche attraverso il culto dei defunti la città rivelava il suo volto particolarmente misterico, intriso di credenze popolari e riti al limite del paganesimo.
Tali culti s'innestano con il senso della religione e della devozione in maniera molto forte, spesso individuando gli stessi defunti come fonti di preghiere e intercessioni talvolta anche di miracoli nei confronti del Soprannaturale.