Uno dei settori più svantaggiati, che ha subito una grave battuta d’arresto da parte della pandemia da Covid-19, è sicuramente il turismo, nonché una delle principali componenti di crescita economica per le comunità di tutto il mondo.
Nel tentativo di recuperare quanto perso durante i due lunghi anni che hanno paralizzato il mondo, l'industria del turismo e dei viaggi ha cercato di darsi un nuovo volto, rafforzarsi e abbracciare l'innovazione in preparazione all'inevitabile ritorno dei visitatori, impazienti di tornare a rivivere le emozioni e collezionare le momenti che solo un viaggio sa donare.
È in questo contesto innovativo, riflesso di un mondo in continua e rapida evoluzione, che si inserisce il cosiddetto “turismo intelligente” (smart tourism): l'applicazione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) per lo sviluppo di strumenti e approcci rivoluzionari per migliorare le esperienze turistiche, aumentare l'efficienza della gestione delle risorse, massimizzare la competitività della destinazione/città con particolare attenzione agli aspetti sostenibili.
Anche la Commissione Europea ha sostenuto questo nuovo volto del turismo, lanciando nel 2019 il concorso “European Capital of Smart Tourism”, definendo una destinazione per il turismo intelligente come: “Una destinazione che facilita l'accesso ai prodotti, servizi, spazi ed esperienze del turismo e dell'ospitalità attraverso strumenti basati su ICT; è un ambiente sociale e culturale sano, che può essere raggiunto attraverso un focus sul capitale sociale e umano della città. Implementa anche soluzioni innovative e intelligenti e favorisce lo sviluppo delle imprese imprenditoriali e la loro interconnessione.” (EU, 2019).
L'iniziativa è gestita dalla Direzione generale della Commissione europea per il mercato interno, l'industria, l'imprenditorialità e le PMI. Essa è sostenuta dal programma COSME e risulta da un'azione preparatoria proposta dal Parlamento europeo.
La competizione è aperta alle città con una popolazione superiore ai 100000 abitanti e nei paesi in cui non si raggiungono tali numeri, la città più grande può presentare la domanda.
Le candidature vengono valutate da un gruppo di esperti indipendenti e, nella seconda fase, soltanto sette città prescelte sono esaminate da una Giuria europea che elegge due vincitori. L’analisi dei partecipanti si basa su quattro categorie ben definite: accessibilità (essere facilmente raggiungibili attraverso diversi mezzi di trasporto e con un ottimo sistema di trasporto interno ed esterno alla città), sostenibilità (che non significa solo gestire e proteggere le risorse naturali, ma ridurre la stagionalità e includere la comunità locale), digitalizzazione (offrire informazioni innovative sul turismo e sull'ospitalità, prodotti, servizi, spazi ed esperienze adattati alle esigenze dei consumatori attraverso soluzioni basate su ICT- e strumenti digitali) e patrimonio culturale e creatività (proteggere e capitalizzare il patrimonio locale così come i beni culturali e creativi per il beneficio della destinazione, dell'industria e dei turisti).
Fin dal suo lancio, il concorso ha riscosso grande successo, vedendo vincitrici Helsinki (Finlandia) e Lione (Francia) nel 2019; Gothenburg (Svezia) e Málaga (Spagna) nel 2020 e attualmente, per l’anno 2022, godono del titolo di “Capitale europea per il turismo intelligente” Valencia (Spagna) e Bordeaux (Francia).
Si è intanto conclusa il 9 novembre 2022 la quarta edizione del concorso. Al termine della seconda fase che ha visto una selezione tra le sette semifinaliste (Aarhus, Gijón, Pafos, Porto, San Sebastián, Siviglia e Zagabria), sono state scelte come capitali europee del turismo intelligente 2023 Pafos e Siviglia.
(articolo a cura della tirocinante Mara TUFALO)