"un vero viaggio consiste non nel vedere posti nuovi,
ma nel vedere con occhi nuovi"
M. Proust
La guida "ParteNopea e ParteDonna " è un contributo alla lettura ed alla conoscenza della città di Napoli attraverso uno sguardo differente, quello che vuole dare visibilità e rilievo anche all'altra traccia, al segno impresso alla città da figure femminili che sono state partecipi ad ogni parte del suo processo storico.
Con l'ironia delle parole del grande Totò, si vuole presentare alle visitatrici ed ai visitatori una visione insolita della struttura urbanistica, della città partenopea, nella quale i luoghi sono associati anche alle figure femminili, a quella "parte donna" che li ha segnati in maniera diversa, poiché solo questa ricomposizione può restituire pienamente la straordinaria ricchezza della realtà napoletana.
La storia, si sa, la fanno i vincitori. Allo stesso modo, le città vengono raccontate da chi della storia di quelle stesse città ne è stato protagonista. Seguendo una consuetudine codificata, le città e i loro monumenti vengono raccontati dalle guide associandoli alle gesta e alle vicende di chi in quei bei palazzi ha vissuto, o vi è effigiato in statue e dipinti.
Protagonisti, ça va sans dire, sempre uomini.
Quasi mai le luci della storiografia si sono accese sulle donne, ricostruendone la personalità, raccontandone le gesta, dando loro il giusto rilievo. Ma le donne, in oltre venti secoli di storia, c'erano eccome. Troppo spesso nell'ombra o nell'ombra ricacciate da una lettura maschilista degli eventi. La piccola "mission" di questa guida è, dunque, proprio quella di accendere tante luci su altrettante protagoniste della storia della nostra città e raccontarvene qualche pezzetto da questa ottica. Il lato femminile, per così dire, di Napoli, è testimoniato dalla presenza di straordinarie figure di donne, poetesse, giornaliste, artiste, architette, filantrope, che hanno contribuito a fare grande questa città.
La città è il primo luogo materiale e simbolico che definisce le forme di inclusione ed esclusione sociale, di delimitazione della cittadinanza, di definizione del confine tra pubblico e privato. Nella città, per lungo tempo, la democrazia e l'accesso all'azione politica, di cui hanno goduto alcuni gruppi, si sono fondati sull'esclusione di molti altri e tra questi, fin dall'origine della storia umana, le donne.
"La città è una memoria organizzata", dice Hannah Arendth, e "le donne sono le dimenticate dalla storia". La cittadinanza coincide sempre con lo spazio pubblico della città e le donne, che ne sono escluse, sono la società invisibile di cui non vi è memoria, di cui non si osservano anche le tracce lievi che pur potrebbero svelare vissuti ed azioni che hanno contribuito in modo rilevante a determinare la storia dei luoghi.
Rileggere e re-interpretare gli spazi urbani attraverso i segni impressi dalle soggettività femminili è utile e necessario, allora, per conoscere tutta la storia di una città, ma ancora di più per restituire una memoria soprattutto alle giovani donne che sono costrette oggi a guardare e riconoscersi in una memoria "altra" che offre solo un'identità vicaria.
Con questa guida, URBANIMA - area di ricerca per le politiche temporali, sviluppo sostenibile, sicurezza e qualità urbana, nell'ottica di genere, del Centro di ricerca interdipartimentale L.U.P.T. dell'Università di Napoli Federico II, vuole dare un piccolo contributo nel fornire differenti paradigmi interpretativi del territorio napoletano.