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Presentato nella Sala consiliare di Via Verdi il Rapporto annuale di Libera
È stato presentato nella Sala Consiliare di Via verdi il Rapporto annuale delle iniziative intraprese per la lotta contro le Mafie da parte degli esponenti di “Libera" Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”
All’incontro, promosso dall’Ufficio di presidenza del Consiglio comunale hanno preso parte, tra gli altri, il Sindaco Gaetano Manfredi, la Presidente del Consiglio Enza Amato, l’Assessore ai Beni Confiscati Antonio de Iesu. Mariano di Palma e Riccardo Christian Falcone di Libera.
Nel corso dell’incontro è stata inoltre presentata da Giuliano Ciano della Nuova Cooperazione Organizzata l’iniziativa - sostenuta quest’anno dall’Ufficio di presidenza - “Pacco alla Camorra”, un paniere di prodotti di agricoltura realizzato dalla NCO, il cui ricavato sarà devoluto alla rete delle cooperative sociali che operano sui beni confiscati alle organizzazioni criminali.
“La ricerca prova, per il secondo anno consecutivo, ad indagare un tema fondamentale quando si parla di beni confiscati cioè il tema della trasparenza – ha spiegato Riccardo Christian Falcone, responsabile settore beni confiscati di Libera Campania - I comuni destinatari di beni confiscati hanno l’obbligo per legge di pubblicarne l’elenco, è una modalità per consentire ai cittadini di conoscere qual è la situazione sul proprio territorio che è la precondizione per ragionare su qualsiasi ipotesi di riutilizzo sociale. In Campania questi dati sono abbastanza confortanti, circa il 62% dei 138 comuni Campani destinatari di beni confiscati ne pubblica l’elenco, chiaramente con modalità e con caratteristiche diverse, però è già un dato importante per ragionare sulle prospettive di riutilizzo. Abbiamo attribuito ai comuni un punteggio che varia da zero (assenza di pubblicazione) a cento (quasi perfetto) ed il Comune di Napoli è tra i sette comuni campani che ha punteggio pieno; dato sicuramente importante”.
“Come Comune abbiamo una quantità significativa di beni confiscati, alcuni attribuiti altri non ancora attribuiti ad associazioni o enti – ha detto il Sindaco Manfredi - abbiamo riorganizzato completamente il servizio con una direzione ad hoc ed una struttura tecnica di supporto per fare in modo che se ne accelerasse il riutilizzo ed abbiamo alcuni progetti importanti, anche innovativi, ad esempio destinarli ad una rete di accoglienza per i senza fissa dimora. Il riutilizzo di questo patrimonio richiede risorse tecniche ed economiche significative ed ha una grande valenza anche dal punto di vista simbolico; ma è duplice anche lo svantaggio, quando non si riutilizza il bene si lancia infatti anche un messaggio negativo che fa pensare che i beni sottratti vengano abbandonati e la criminalità sia in grado di gestire meglio dell’ente pubblico. Questo è un messaggio devastante perciò è necessario mettere a disposizione delle associazioni questa rete di beni e dare, attraverso essi, una risposta anche ai grandi temi delle nostre città”.
“Purtroppo esiste la difficoltà tecnica di non riuscire quasi mai ad utilizzare totalmente un bene appena ricevuto ed abbiamo una forte carenza di personale tecnico che in questa prima fase è davvero indispensabile – ha spiegato l’Assessore ai beni confiscati Antonio De Iesu - Per sopperire a queste lacune abbiamo appena sottoscritto una convenzione con l’Istituto Tecnico “Della Porta” che, nell’ambito dei progetti scuola- lavoro, ci aiuterà a realizzare il fascicolo di ogni bene confiscato facendo fare ai ragazzi dell’ultimo anno esperienza sul campo. C’è poi un'altra convenzione con il Demanio che ci consentirà di quantificare le risorse occorrenti per riqualificare i vari beni confiscati da destinare a riutilizzo sociale”.
“Volevamo come Consiglio Comunale quest’anno recuperare un momento di confronto su un tema importante, purtroppo, come quello della permeabilità delle istituzioni alla alla criminalità organizzata – ha osservato la Presidente del Consiglio Comunale Enza Amato - I fatti accaduti in Europa ci ricordano che le istituzioni devono alzare il livello dell’attenzione e del controllo su questo fronte e bisogna sempre parlarne ed essere in prima linea rispetto a queste tematiche. Inoltre, come ufficio di Presidenza abbiamo voluto quest’anno dare un segnale concreto di vicinanza all’economia legale sostenendo la rete delle imprese che attraverso NCO, Nuova Cooperazione Organizzata, lavorano e danno occupazione nei beni confiscati producendo prodotti tipici dei nostri territori, di ottima qualità, che vengono confezionati nel Pacco alla Camorra”.