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Mostra fotografica "Loneliness"
Dal 13 al 15 gennaio 2023 - Foyer - ingresso libero, PAN | Palazzo delle Arti Napoli
Il PAN, Il 13 gennaio 2023, dalle ore 9.30 alle ore 19, in
collaborazione con il comune di Napoli presenta la mostra fotografica
"Loneliness" organizzata dalla commissione cultura e turismo della I Municipalità
di Napoli, presieduta da Eugenio Tremante.
Tale evento rappresenta il IV
incontro della rassegna "Buona la prima" i cui protagonisti sono
talenti del mondo dell'arte (musicisti, pittori, scrittori, fotografi) di cui è
ricca Ia I municipalità . In tale occasione saranno esposte alcune opere di quattro
fotografi napoletani, Giuseppe Abete, Giuliano Montieri, Emanuela Totaro e
Mariella Zifarelli, i quali, partendo dal tema della "solitudine", condivideranno
il desiderio di trasmettere nel tempo, con i loro scatti, le mille sfumature
della propria città, ognuno con il proprio personalissimo stile.
È facile incontrarli nelle strade di Napoli con le loro
macchine fotografiche, rapiti dal piacere e dall'interesse del proprio
territorio; puntano i loro obbiettivi al fine di individuare luci, ombre,
sussulti, riflessi che la città partenopea offre, generosamente, a qualsiasi
visitatore.
È difficile cogliere tutte le infinite e contrastanti
sfumature che Napoli dona agli occhi attenti di chi la ama: bellezza, arte,
forza, debolezza, rabbia, indifferenza. Una città unica, uno scrigno ricco di storia
e battiti profondi.
Circondata da aree vulcaniche che hanno modellato la sua
morfologia, la città di Napoli accende diversi spunti per pennellarla e
incorniciarla, sempre imprevedibile nel suo manifestarsi.
Un portone abilmente socchiuso, un paniere sospeso in
un’attesa misteriosa, uno sguardo in bilico fra rassegnazione e la
speranza riposta in un’icona di sapore pagano, braccia alzate al cielo,
un vicolo soffocato dai fumi delle friggitorie eppure eletto a luogo di affari
importanti! Uno scorcio che lascia intravedere il “non detto”.
Ogni foto è un angolo di quartiere o parti di esso. Riflette un
racconto di vita che si sviluppa in mille percezioni, non esclusa quella del
silenzio.
La resilienza storica del popolo napoletano, la sua vulcanica
fantasia, ma anche la malinconia, retaggio delle sue incancrenite ferite,
trasmettono tutte le frequenze di un cuore grande, impegnato in uno sforzo
quotidiano di sopravvivenza.
(il corsivo tratto da “Il ventre di Napoli” di Matilde Serao).