Cari
Cittadini,
Gentili
Consiglieri,
Gentili
Assessori,
Caro
Presidente del Consiglio Comunale,
Napoli deve
riprendere il ruolo che storicamente le compete, ovvero quello di una grande
metropoli europea. Alla tradizionale funzione di crocevia delle culture e delle
civiltà mediterranee che ha sempre esercitato in virtù della sua collocazione
geografica e della sua storia millenaria dovrà ora ritrovare una presenza forte
nel contesto delle grandi capitali dell'Europa continentale. Non una storia
nuova, dunque. Per riconquistare la perduta centralità, però, è necessario
uscire dall'immobilismo degli ultimi anni e riprendere a pensare in grande.
Dopo la crisi finanziaria del 2008 e la drammatica pandemia ancora in corso,
che hanno ridotto ai minimi termini la reattività economica e finanziaria della
città, è ora di cambiare marcia sfruttando al massimo la storica occasione dei
fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta, forse,
dell'ultima vera occasione per Napoli di svoltare verso un futuro fatto di
innovazione, crescita, occupazione e benessere. Sarà necessario rimboccarsi le
maniche perché l'impegno di governo sarà incredibilmente gravoso. Altrettanto
incredibile, però, è la determinazione, la forza, la speranza, la convinzione
che abbiamo di vincere questa sfida. Il Patto per Napoli, inteso come strumento
idoneo a risolvere in termini strutturali la crisi finanziaria che attanaglia
la città, serve proprio a questo. Ed è più di un formale impegno: è la
consapevolezza che tutto il Parlamento ha che una grande metropoli come Napoli
necessita di ricevere dallo Stato le risorse finanziarie adeguati per ripartire
di slancio verso una nuova rinascita. E tali risorse, insieme a quelle del
PNRR, costituiranno una solida base su cui costruire il futuro della nostra
città. Ovviamente, ciò non sarà sufficiente.
Occorrono donne e uomini capaci,
solide radici culturali, la consapevolezza della propria storia e la visione di
ciò che si vorrà diventare. E occorrono idee, quelle che ho cercato di esplicitare
nelle seguenti linee programmatiche, per la cui definizione ringrazio i
dirigenti e i funzionari dell’area “Organizzazione e Gestione Strategica del
Comune”, partendo da un obiettivo di riferimento: ritrovare la perduta coesione
sociale. Napoli è attualmente divisa, anche a causa di anni di conflitti e
scontri politici che hanno frammentato e parcellizzato la città. Sarà perciò
opportuno riprendere le fila di un discorso di ricomposizione del tessuto
sociale. I cittadini napoletani hanno bisogno di ritrovare unità, condivisione,
concordia. E, perciò, l'azione di governo dovrà muoversi contemporaneamente su
più piani: da un lato, proporre alla città un grande obiettivo di miglioramento
della vita quotidiana e della efficacia dell'azione amministrativa che siano
immediatamente percepibili; dall'altro, delineare una prospettiva di fondo,
fatta di una radicale trasformazione della città. Nel mezzo, come detto, una incessante
opera di rammendo, di ricucitura del sentimento identitario e comunitario dei
napoletani, che consenta di condurre tutta la città, nessuno escluso, verso un
orizzonte di progresso e di sviluppo.
In questo contesto, il delineare delle
linee di programma appare il modo più tangibile per trasmettere a Napoli il
primo tassello di un mosaico che dovremo comporre tutti insieme. Perché le
linee programmatiche che offriamo oggi a questo consiglio e alla città
costituiscono il nucleo centrale di un programma “aperto” che vuole evolvere e
crescere con Napoli e con i napoletani. Senza alcuna presunzione di
esaustività, intendo offrire a tutti la possibilità di contribuire con proposte
e idee che possano ulteriormente arricchire la visione della città. Perché è
mia intenzione riconnettere la città con l'amministrazione e con il governo
della cosa pubblica. E per farlo è necessario ascoltare. Ed è ciò che abbiamo
fatto nei mesi di campagna elettorale e che continueremo a fare. Ascoltare per
comprendere bisogni e necessità, paure e speranze, difficoltà e umori. Cercando
di trovare, insieme, le soluzioni giuste. Quelle che Napoli merita per
ritornare ad essere una grande metropoli europea.
Le linee programmatiche muovono da un quadro articolato di sfide
da cogliere, transizioni in corso, opportunità ed obiettivi da centrare.
Sfide
- Crisi sociale e del lavoro
- Vivibilità
- Criticità finanziarie dell’amministrazione
- Fuga dei cervelli e dei giovani
Contesto di
transizioni
Transizione digitale
- Transizione ambientale
- Trasformazioni sociali
- Globalizzazione e territori
Opportunità
- Patto per Napoli
- PNRR
- Dialogo istituzionale
Obiettivi:
- Una nuova stagione di sviluppo
- Un nuovo volto per la città
- Vicina ai cittadini
Si articolano
in 3 assi:
- Una nuova stagione di sviluppo
- Un nuovo volto per la città
- Vicina ai cittadini
Transizione digitale
- Delle
procedure interne all’amministrazione
- Dei servizi
ai cittadini
o
- Presso le
imprese, per la produttività e il lavoro
Transizione ecologica
- A partire
dalla gestione dei rifiuti
- Dei sistemi
di mobilità, per decongestionare la città dalle auto
- Per
valorizzare il verde urbano, il sistema dei parchi
- Per la
sicurezza dei cittadini verso i rischi naturali
- Per
valorizzare il mare
·
Riduzione del disagio sociale e nuovo welfare
- A partire da
un patto territoriale per il lavoro e l’educazione
- Contrastando
la povertà educativa
- Un nuovo
futuro per le periferie
- Un nuovo
piano di welfare che ponga al centro la persona
- Valorizzando
la piccola imprenditorialità di qualità
·
Napoli vicina ai giovani
- Contrasto
alla fuga dei cervelli
- Luoghi di
crescita culturale e dei valori
- Una funzione
più ampia per le scuole
- Partecipazione
alla vita istituzionale della città
- Il porto in una strategia avanzata disviluppo della logistica
regionale, per creare una vera intermodalità
- Il porto: un’area produttiva innovativa, anche aldilà della
logistica
- Il porto al centro della transizione ecologica con innovazione
tecnologica sostenibile
- Le ZES: un’opportunità da leggere su scala metropolitana e
regionale
- Ridurre l’impatto ambientale delle lavorazioni del porto
- Valorizzare i waterfront di Napoli, da Est ad Ovest, da San Giovanni
a Teduccio al molo San Vincenzo, a Bagnoli
- Migliorare la qualità delle acque
- Rilanciare definitivamente Bagnoli
- Creare le condizioni per attrarre investitori, istituzionali e privati,
nazionali e internazionali
- Un tavolo permanente che lavori per un’amministrazione più efficiente
verso le imprese e i cittadini
- Un patto con i professionisti e i lavoratori autonomi per migliorare
i processi dell’amministrazione
- Sostenere i commercianti e risolvere le criticità che ostacolano
il loro lavoro.
- Riduzione dei tempi di pagamento delle imprese fornitrici del comune
- Sostegno alla piccola imprenditorialità con spazi adeguati e la promozione
di strumenti di supporto finanziario specifici
- Rafforzare l’identità del brand Napoli
- Promuovere un turismo esperienziale e di qualità, migliorando la vivibilità
e la fruizione dei siti turistici della città
- Valorizzare e costruire attrattori turistici in tutte le aree
della città
- Valorizzare le reti degli operatori turistici e istituire la DMO (Destination
Management Organization)
- Istituire un patto con le altre grandi città della cultura
italiane a partire da Roma e Firenze, per la promozione di un’offerta turistica
integrata
- Valorizzare la rete turistica regionale, affinché ciascuna città e
ciascun sito sia all’interno di una rete completa di offerta turistica
- Napoli deve accrescere la propria riconoscibilità nel mondo, come
città di rara bellezza, vivibile, ricca di storia e cultura, gioiello in Italia
e in Europa.
- Si potrà prevedere anche una struttura specifica che lavorerà a
livello internazionale, secondo un modello già adottato da altre grandi città,
per promuovere l’identità di Napoli e attrarre le risorse di tutti coloro che
desiderano contribuire a valorizzare la città.
- Dare ascolto permanente e spazio ai moltissimi operatori del vasto
settore della cultura
- Rilanciare definitivamente il centro storico di Napoli,
valorizzando lo status di patrimonio UNESCO
- Valorizzare la vocazione della città a non isolarsi e a riallacciare
la predisposizione di Napoli alle esperienze e ai circuiti internazionali
- Sostenere la piccola e piccolissima imprenditorialità degli artigiani,
promuovendo opportunità presso i giovani
- Promuovere progetti per il rilancio dell’artigianato napoletano
nel mondo digitale
- Integrare l’artigianato napoletano al centro della strategia di marketing
turistico della città
- Lavorare perché Napoli si affermi come capitale della musica
- Creare le condizioni perché la città possa ospitare eventi
musicali di grande rilevanza
- Promuovere la formazione dei giovani in campo musicale
- Inserire a pieno titolo l’artigianato napoletano come risorsa
fondamentale dell’offerta turistica
- Rilanciare la pianificazione delle trasformazioni attraverso un
PUC capace di rigenerare Napoli, con attenzione a:
-- Centro
storico
-- Quartieri decentrati
e periferie
-- Quartieri
collinari
-- Centro direzionale
- Favorire gli investimenti privati sostenibili, promuovendo PUA di
qualità
- Lavorare in sinergia con la regione per la realizzazione dei progetti
per Napoli
- Rigenerazione e manutenzione degli spazi aperti e del verde
pubblico
-·Rifunzionalizzazione, riuso e valorizzazione del patrimonio
immobiliare comunale
- Rilanciare la manutenzione ordinaria delle lifeline
cittadine, a partire dalla rete stradale
- Riqualificazione e riorganizzazione delle aree e delle attività
legate alla vita notturna per tutelare gli imprenditori e i lavoratori, gli
utenti e i giovani, i residenti e la qualità della vita
- Riqualificazione e rifunzionalizzazione degli impianti sportivi,
potenziando quanto già fatto per le Universiadi del 2019
- Promuovere procedure semplificate per riattivare l’interlocuzione
con i cittadini in merito alle domande di condono
- Creare strutture tecniche in collaborazione con le altre
istituzioni per la risoluzione delle problematiche più complesse, a partire
dagli abusi su immobili o zone sottoposti a vincolo
- Napoli deve tornare ad essere a misura d’uomo
- I cittadini devono riacquistare orgoglio nell’appartenere alla comunità
del proprio quartiere
- Assicurare una maggiore partecipazione e vicinanza del cittadino
alle istituzioni
- Garantire un migliore e più capillare governo della città con servizi
distribuiti in ogni quartiere, tendendo al modello della città dei 15 minuti
- Rafforzare l’autonomia economica e politica delle municipalità
nella gestione dei territori
- Tanti centri, un unico standard di qualità e bellezza
- Distribuire in modo capillare i servizi e le attività sul territorio,
al fine di disincentivare gli spostamenti lunghi e per seguire il modello
urbano della città dei 15 minuti
- Pianificare i trasporti pubblici affinché gli accessi quotidiani
dei pendolari in città siano disincentivati
- Ammodernare il parco di mezzi ANM di concerto con la regione
Campania
- Promuovere l’uso di veicoli elettrici
- Realizzazione di nuovi percorsi ciclabili (o di quelli già progettati)
e manutenzione degli esistenti
- Chiusura dell’anello a nord della città della Linea 1; realizzazione
del prolungamento e del deposito in via Campegna della Linea 6; realizzazione
della linea 10 verso nord per collegare la stazione TAV di Afragola; realizzazione
della Linea 7 nell’area Ovest
- Integrazione del Museo di Capodimonte nel sistema di mobilità per facilitarne
l’accessibilità
- Innovare il sistema di gestione dei taxi, secondo il modello del numero
unico gestito dal comune, sperimentato in altre grandi città tra cui Roma
- Promuovere investimenti produttivi basati sull’economia circolare
e processi di simbiosi industriale
- Mitigare l’inquinamento dell’aria intervenendo su modifiche
strutturali al sistema della mobilità e sul rinnovo dei mezzi circolanti
- Promuovere sistemi di mobilità dolce, basati su mezzi elettrici,
disincentivazione degli spostamenti con mezzi privati, distribuzione capillare
dei servizi
- Potenziare il sistema della raccolta differenziata, con riorganizzazione
dei sistemi di conferimento e raccolta
- Creare una filiera corta per la gestione dei rifiuti, a partire
dalla frazione umida e dai rifiuti ingombranti, con il potenziamento degli impianti
digestione e trattamento, lavorando all’interno dell’ATO 1
- Abbattere la produzione media pro-capite annua, attualmente più alta
della media regionale, attraverso progetti di sensibilizzazione dei cittadini e
iniziative finalizzate a ridurre i volumi di rifiuti prodotti, presso le attività
produttive e commerciali
- Potenziamento della pianta organica
- Riorganizzazione della distribuzione di funzioni presso le
strutture dirigenziali
- Riorganizzazione delle strutture delle municipalità e
potenziamento delle relative strutture
- Ridefinizione delle modalità di dialogo istituzionale e
amministrativo tra Città Metropolitana, Comune, Municipalità
- Digitalizzazione dei processi e dematerializzazione delle
procedure
- Napoli merita servizi adeguati e una fiscalità congrua. Ciò potrà
essere raggiunto solo con la collaborazione con le altre istituzioni, a partire
dalla Regione e dal Governo, e con l’implementazione del Patto per Napoli
- La città ha bisogno di risorse adeguate, ma l’amministrazione deve
essere pronta ad assumersi la responsabilità dell’utilizzo delle risorse, dei
tempi di realizzazione e di una riconfigurazione di una fiscalità equa che
coinvolga tutti, riducendo quindi l’evasione, per alzare il
livello dei servizi e garantire ai propri cittadini qualità della vita e
benessere sociale ed economico
- Riscossione dei canoni di locazione e contrasto alla morosità,
attraverso rideterminazione dei canoni, anche in riduzione, riordino del sistema
tariffario e revisione delle procedure disgombero degli abusivi
- Revisione delle procedure di assegnazione degli immobili ad uso abitativo
e commerciale e dei relativi bandi
- Riqualificazione di immobili abbandonati di proprietà comunale
allo scopo di procedere alla riconversione ad uso abitativo e sociale (c.d. housing
sociale), in accordo con la Regione
- Accelerare il piano di dismissione degli immobili a partire dalla ricognizione
dei beni di proprietà alla revisione delle procedure di alienazione
- Revisione dei fitti passivi
- Riqualificare le aree urbane pubbliche, soprattutto nelle aree a maggiore
criticità
- Aumentare i presidi di polizia municipale e i sistemi di videosorveglianza
- Promuovere percorsi di emersione del lavoro nero, dell’imprenditoria
informale o abusiva
- Promuovere una rete di sostegno ai giovani per il contrasto alla povertà
educativa, alla cultura dell’illegalità, alla criminalità, lavorando con le scuole,
con le associazioni culturali e con il terzo settore
- Generare lavoro, welfare e cultura, precondizioni per la legalità
e la sicurezza
- Raggiungere entro cinque anni 33 posti per 100 bambini, come
previsto dal target europeo
- Valorizzare l’offerta educativa attraverso:
-- Rivalutazione e rifunzionalizzazione degli spazi esistenti
-- Applicazione di modelli organizzativi più coerenti con le dimensioni
tracciate dal PNRR
- Miglioramento della didattica attraverso nuove sperimentazioni e percorsi
educativi innovativi
- Rafforzare il partenariato pubblico privato con il terzo settore
per:
-- Potenziare nuovi modelli organizzativi che amplino l’offerta
-- Rendere complementari le politiche educative con le politiche a favore
dell’equilibrio vita-lavoro
- Contrastare la povertà educativa sin dai primi mille giorni di vita
del bambino.
- Creare opportunità di formazione e lavoro, contrastando
l’elevatissima disoccupazione femminile
- Consentire alle mamme di lavorare, con servizi adeguati, dagli
asili alle scuole
- Promuovere spazi e infrastrutture per il lavoro agile
- Dotarsi di un bilancio di genere
- Dare sostegno con azioni concrete alle donne vittime di abusi, con
centri antiviolenza e case rifugio, contrastando la cultura della sopraffazione
e della violenza anche con progetti formativi nelle scuole
- Revisione delle politiche per il terzo settore a partire da: co-progettazione,
partenariato pubblico privato, valutazione di impatto
- Realizzazione di progetti bandiera in cui sperimentare il nuovo
approccio da realizzarsi nelle aree più emarginate della città
- Sviluppo di progetti di finanziamento per la città inclusiva
utilizzando i fondi PNRR, Fondi
nazionali e regionali
- Creazione di un ufficio a supporto di tutte le azioni di innovazione
sociale in corso di realizzazione a Napoli finanziate con risorse pubbliche e private
- Contaminazione delle politiche di inclusione con le politiche
culturali, con quelle di rigenerazione urbana, anche attraverso la fruizione di
spazi comunali spesso abbandonati, e con quelle legate alla salute
- Integrazione delle opportunità delle tecnologie digitali nei progetti
del terzo settore
L’amministrazione
dovrà lavorare con tutte le istituzioni coinvolte per perseguire i seguenti
obiettivi:
- Azione organica e sistemica di rafforzamento dei presidi sanitari
territoriali, nonché della relativa offerta di servizi, a cominciare dalle fasce
di popolazione e dalle porzioni di territorio più vulnerabili, che hanno maggiormente
risentito degli effetti della pandemia
- Contrasto alla povertà sanitaria e attenzione alla cura delle persone
in stato di maggiore distanza e difficoltà di trattamento da parte dei servizi
ordinari (mediante la realizzazione di una rete di centri di servizio
territoriali)
- Tutela delle donne e delle fasce più deboli
- Assistenza specializzata alle persone con disagio psichico
(attraverso progetti di cura e riabilitazione personalizzati)
- Prevenzione (con iniziative di screening rivolte alle fasce più vulnerabili,
e di educazione alimentare e alla salute)
- Rafforzamento dei presidi alternativi, al fine di abbassare la pressione
e il sovraccarico dei nosocomi tradizionali
- Creare un welfare di territorio che potenzi la rete dei servizi
sociali e assistenziali, in grado di integrare sinergicamente i servizi
sanitari con gli interventi socioassistenziali
- Investire sulla infrastrutturazione sociale dei territori mediante
la creazione in ogni Municipalità di un centro sociale polivalente, dove il comune
possa dislocare gli sportelli di segretariato sociale rendendoli più accessibili
e vicini ai cittadini e dove possano trovare accoglienza iniziative di tipo aggregativo
e sociale, in una logica di partecipazione e di partnership pubblico-privato
sociale.
- Potenziare i presidi socio-educativi esistenti in una logica di stabilità,
continuità equalità degli interventi, ampliando la capacità ricettiva di quelli
già attivi e creando ulteriori presidi (educativi, poli per le famigli e, spazi
per gli adolescenti) in modo da raggiungere in maniera capillare tutti
- Diffusione di spazi ludici e culturali territoriali per supportare
i genitori
- Napoli dovrà essere una città a misura di studente: dalle scuole
alle università, la dotazione di strutture e infrastrutture dovrà essere
adeguata e consentire agli studenti di avere spazi per studiare, una qualità
dei servizi, dalla mobilità alle reti di comunicazione, e luoghi dove vivere,
in particolare per gli studenti universitari
- Napoli dovrà essere all’avanguardia nel life-long learning,
promuovendo e incentivando, insieme alle scuole, alle università e agli ITS, iniziative
di formazione dei lavoratori e in generale degli adulti, finalizzate
all’aggiornamento e alla ricollocazione professionale
- Le scuole di Napoli dovranno essere accoglienti e sicure, con
investimenti adeguati nell’edilizia scolastica, una gestione intelligente della
manutenzione delle strutture, un
monitoraggio intelligente dei rischi, per consentire agli studenti
di vivere le proprie scuole con continuità ma con sicurezza, scongiurando anche
le chiusure ad intermittenza della stagione invernale.
- Costituzione di una "Consulta comunale per le disabilità",
in grado di interloquire in modo pieno e continuativo con il comune
- Progetti personalizzati destinati a persone con abilità diverse
per restituire ad ognuno un’autonomia personale di vita indipendente, rendendo
tutti soggetti attivi e non oggetti assistenzialistici della propria vita
- Riadeguamento dell'assistenza domiciliare attraverso l’utilizzo di
educatori sociali
- Progetti di contrasto all’omofobia e alle discriminazioni di genere
di ogni tipo
- Progetti per l'adeguamento all'accessibilità urbana ed extraurbana
- Progetti di integrazione sociale mediante attività ludico-sportive
- Progetti per il “Dopo di noi”
- Sostegno alle persone senza fissa dimora con strutture adeguate e
dignitose
- Programmazione di interventi mirati per contrastare il randagismo
e offri re strutture e servizi adeguati per la tutela degli animali
- A Napoli devono crearsi le condizioni affinché le giovani famiglie
e le fasce deboli possano avere accesso alla casa, anche senza grandi
disponibilità finanziarie.
- L’amministrazione deve affiancare i giovani nei rapporti con gli istituti
bancari per l’accesso ai mutui, e nei rapporti con i proprietari per l’accesso
ad abitazioni in affitto, con iniziative di supporto e garanzia
- Va condotta una pianificazione di medio e lungo termine, organica
e integrata, nella gestione dell’edilizia sociale nella disponibilità del Comune,
snellendo le procedure di alienazione delle abitazioni verso chi le occupa regolarmente,
intervenendo con un piano di manutenzione e di riqualificazione degli edifici più
degradati, con il ripristino di processi chiari e snelli nella gestione delle assegnazioni
delle abitazioni