Contenuto della Pagina
Napule e napulitane dint’ ’e pruverbie
1000 antichi detti e modi di dire tradotti e commentati
Lunedì 27 febbraio 2023 alle ore 17:30 al PAN presentazione del libro di Roberto D'Ajello
Dalla premessa dell’A.
[…] L’impostazione e il
canovaccio di quest’antologia di proverbi su Napoli e Napoletani, sono ancora
una volta simili a quelli delle raccolte che l’hanno preceduta.
Qui troverete tre soli
capitoli, rispettivamente dedicati: alla Città, alla sua provincia allargata, e
al nostro patrono laico: il santissimo Pulcinella.
La sola novità consiste nel
non aver sottolineato alcuna distinzione tra proverbi e modi di dire.
Chiarisco, a proposito degli uni e degli altri, che i primi, più complessi,
consistono in detti sentenziosi, brevi ed arguti, di origine e diffusione
popolare, che espongono, per lo più in modo figurato e allusivo, verità,
concetti, regole, consigli, convinzioni o paradossi comunemente accettati.
Come, ad esempio: ’A monaca ’e Casale: muscio nun ’o senteva e tuosto le faceva
male, Chi ’a vô bella e agghiustata ha dda ji’ a la Nunziata, e Dicette
Pulecenella: N’aggio cunusciute puttane, ma comm’ ’e ffemmene maie!
Che i modi di dire, più
concisi, sono frasi peculiari d’uso ricorrente, altrettanto ruspanti e di pari
arguzia, che esprimono, in modo metaforico e paradossale, situazioni, opinioni,
comportamenti, definizioni, cuffiature, improperi. Come, ad esempio: Essere ’e
casa Spòseto, L’appesa ’e Pererotta, S’è araputa ’a prufummaria ’e Bertelle!
Ma devo avvertire che,
talvolta, il confine tra gli uni è gli altri è estremamente labile. esempio: Essere ’e casa Spòseto, L’appesa ’e Pererotta, S’è
araputa
’a
prufummaria ’e Bertelle! […]