La società e l’economia delle nazioni europee, da almeno un sessantennio, sta vivendo un periodo di trasformazione che porta con sé nuove e difficili sfide. La popolazione europea sta invecchiando e le società delle diverse regioni stanno vedendo, ormai da decenni, un consistente calo del tasso di natalità. La partenza della forza lavoro giovane e qualificata dalle regioni europee ha portato ad un consistente calo della forza lavoro in Europa, con previsioni che vedono entro il 2050 la perdita di 25 milioni di lavoratori. Questo trend generale colpisce, però, alcune regioni più di altre e si va a sommare a difficoltà preesistenti e agli sconvolgimenti causati dal COVID-19. Sono precisamente 82 le regioni europee gravemente colpite da problemi quali la diminuzione della popolazione in età lavorativa, la bassa percentuale di laureati o l’abbandono del Paese da parte della popolazione in età compresa tra i 15 e i 39 anni. Le performance negative di queste 82 regioni sono da attribuire a carenze strutturali specifiche come l’inefficienza del mercato del lavoro e dei sistemi di istruzione, formazione e apprendimento per gli adulti, gli scarsi risultati nei settori dell’innovazione, della governance pubblica o dello sviluppo delle imprese e l’accesso limitato ai servizi. Tale fenomeno porta con sé conseguenze economiche e sociali di ampia portata, aggravate da una bassa percentuale di persone con un alto livello di istruzione. Tutto ciò va a minare ulteriormente la capacità delle regioni di affrontare un simile problema. Il fenomeno riguarda soprattutto le zone rurali e periferiche che si ritrovano ad affrontare in maniera più frequente e massiccia rispetto ad altre questioni come lo spopolamento, l’abbandono di lavoratori giovani e qualificati e la mancanza di capacità e mezzi per attrarre talenti. Se non si provvederà ad arginare tale fenomeno e le regioni continueranno ad invecchiare e a perdere forza lavoro tutto ciò provvederà ad intaccare le competenze e la coesione dell’UE. E’ fondamentale poi, inquadrare la situazione europea in un contesto globale sempre più competitivo, che sta vivendo una serie di trasformazioni rilevanti, dalla sfida tecnologica, che spinge le regioni ad essere sempre più avanzate e al passo con l’evoluzione della tecnologia, alla transazione verso economie climaticamente neutre. Questa feroce corsa verso il cambiamento rischia di inasprire le disparità già esistenti tra le regioni. L’Unione europea in seguito alla valutazione di questo problema, che coinvolge ormai troppe regioni europee, ha avviato una serie di programmi che riguardano la politica di coesione e gli investimenti interregionali, con l’obiettivo di stimolare l’innovazione e le opportunità di impieghi altamente qualificati, contribuendo a migliorare le possibilità di trattenere e attrarre talenti in queste regioni.
(a cura della tirocinante Graziana Lavorgna)