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Inaugurata l'installazione di Antonio Marras per Napoli "Questi miei fantasmi"
Le parole del Sindaco Manfredi presente all'inaugurazione
La nostra città ha una grande tradizione, una grande storia, ma non dev'essere prigioniera della sua storia; deve riutilizzare i suoi spazi storici come luoghi di contemporaneità.
Qui abbiamo uno degli spazi più antichi dell'Università, e abbiamo una delle installazioni più moderne che potevamo fare, con un grande lavoro d'insieme, con un'idea forte ma anche con un senso del riuso dei materiali.
Anche questa diventa l'occasione per portare avanti un messaggio importante: la bellezza non è solamente nei grandi luoghi storici della città; la bellezza è anche nei luoghi minori della città, che hanno un valore storico in alcuni casi ancora più grande rispetto a quelli più monumentali.
Tra poco assisteremo all'illuminazione dell'installazione e quindi sarà un momento un po' magico che metterà insieme arte, cultura, storia, ma anche un po' di quello spirito esoterico che è dentro al cuore e alla storia della nostra città - penso al munaciello, ai nostri fantasmi. Ognuno ha qualche fantasma nella propria anima e in questo caso li abbiamo cacciati un po' fuori e li abbiamo appesi.
Quando percorreremo questa rampa sarà una salita catartica, che ci consentirà di liberarci e di liberare anche la città dai suoi vecchi fantasmi e guardare al futuro; perché solamente guardando al futuro - partendo dall'energia dei nostri giovani, dal loro talento e da un grande lavoro di sistema istituzionale - riusciremo a costruire quello che tutti noi vogliamo: una grande città che parte dal suo grande passato ma non ne resta prigioniera, perché guarda in tutte le cose il proprio futuro.
Da giugno 2023 a Napoli l’arte contemporanea
torna protagonista grazie alla ricca programmazione di mostre e installazioni
voluta dal sindaco Gaetano Manfredi e curata da Vincenzo Trione,
consigliere del sindaco per l’arte contemporanea e l’attività museale.
L’obiettivo ambizioso è rafforzare la vocazione al contemporaneo della città
attraverso una serie di iniziative pensate appositamente per gli spazi pubblici
e i siti museali dai protagonisti dell’arte del nostro tempo. Tra i primi
artisti invitati a rileggere alcuni luoghi simbolici della città: Antonio
Marras, Michelangelo Pistoletto, Gaetano Pesce, Claudio Parmiggiani, Francesco
Vezzoli, Daria D’Antonio e Paolo Sorrentino.
A dare l’avvio alla programmazione è
l’installazione di Antonio Marras (Alghero,
1961), Questi miei fantasmi,
concepita per gli spazi di Vicoletto San Pietro a Majella e delle Rampe del
Salvatore e realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli
Federico II, l’Accademia di Belle arti di Napoli, FOQUS-Fondazione Quartieri
Spagnoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella. L’organizzazione e la comunicazione sono a cura
della casa editrice Electa.
Open. L’arte in centro
Questi miei fantasmi nasce
nell’ambito del progetto Open. L’arte in
centro, il capitolo di Napoli contemporanea che raccoglie gli
interventi e le mostre destinati agli spazi pubblici del centro storico. In
particolare, l’opera di Marras segna la restituzione alla città delle Rampe del
Salvatore, chiuse dagli anni Settanta e riaperte per l’occasione.
Marras per Napoli
Per la prima volta
Marras sceglie di intervenire nel cuore della
città con un’installazione aerea e luminosa composta da 200 lanterne e 150 Orfanelle
ricamate a mano e cucite a macchina dagli allievi dell’Accademia di Belle arti
di Napoli negli spazi di FOQUS-Fondazione Quartieri Spagnoli, coordinati da
Paola Maddaluno ed Enrica d’Aguanno, sotto la guida del Flowers Interior designer
Antonio Giovanni Serra e del suo staff, insieme con l’illustratore e docente di
arti grafiche Giorgio
Bramante Donini.
Il soggetto dell’opera, che rende omaggio
nel titolo alla commedia Questi fantasmi
di Eduardo De Filippo, è la luce: simbolo di vita, di rinascita e di speranza
per tutta la comunità.
Emanata da lanterne, decorate con diversi tessuti della
collezione alta moda (donati dall’artista), la luce animerà il variopinto
patchwork di colori e di texture, rimando alla bellezza che nasce dall’incontro
tra differenze. Diffusa dalle Orfanelle, camicie da notte degli anni ‘20 e ‘30 del
Novecento (donate da Second Life) poste in sospensione che si muovono libere
nell’aria come entità luminose, la luce riempirà lo spazio con leggerezza,
dando vita a installazioni che combinano performance e scenografia.
Arte, formazione e territorio
Come gran parte dei progetti previsti in Napoli contemporanea, anche Questi miei fantasmi nasce in
collaborazione con le realtà attive in città. In particolare, l’installazione
di Marras è stata pensata in collaborazione con l’Accademia di Belle arti di
Napoli e il Conservatorio di San Pietro a Majella per incentivare la formazione
dei giovani e la crescita progettuale e professionale del tessuto culturale e
artistico del territorio.
Gli elementi principali dell’opera, come le Lanterne e le
Orfanelle, sono stati realizzati negli spazi di FOQUS-Fondazione Quartieri
Spagnoli.
Gli allievi della Scuola di Progettazione artistica per l’impresa
dell’Accademia di Belle arti di Napoli sono stati coinvolti in un laboratorio
coordinato da Paola Maddaluno ed Enrica d’Aguanno insieme con Antonio Giovanni
Serra, Giorgio
Bramante Donini e il loro staff. Gli allievi hanno
confezionato 200 “orfanelle” attraverso la tecnica del ricamo e del cucito
mano-macchina. E hanno realizzato 150 “lanterne” decorate con patchwork di
diverso colore e diverso peso provenienti dai tessuti di scarto dell’archivio
di Marras.
Nel corso della serata inaugurale Isa Danieli ha
improvvisato canzoni del repertorio napoletano mentre si illuminavano le opere,
decorate con scritte in napoletano.
L’inaugurazione è stata poi accompagnata da un interludio musicale a cura dell’ensemble di sassofoni
del Conservatorio San Pietro a Majella, guidato dal M° Francesco Salime. Il
programma musicale proposto all’inaugurazione del 23 giugno -che spazia dal
popolare al colto- contiene anche un omaggio alla terra sarda con una
rielaborazione del brano popolare “Ai ninnòra” realizzato dal M° Gaetano
Panariello.
Arte pubblica
Il centro storico di Napoli, con la sua
stratificazione di epoche e influssi culturali, rappresenta un terreno fertile
per la creatività di Marras. Che, grazie alla sua capacità di combinare
elementi tradizionali con un'estetica contemporanea, si fa interprete di un
intervento pubblico in grado di fondere la storia e il presente della città.
Il
coinvolgimento degli studenti nella fase di concezione e realizzazione
dell'opera contribuisce inoltre a creare un legame più profondo tra
l'installazione e la gente che vive e visita la città.
Noto a livello internazionale per il suo lavoro di
stilista, Marras espande la sua creatività oltre il mondo della moda,
abbracciando una vasta gamma di discipline, soprattutto l’arte e il teatro. Le
sue installazioni, spesso caratterizzate da oggetti trovati e tessuti
riciclati, sono un richiamo alla memoria e alla tradizione.
Nel corso della sua
carriera, ha realizzato diversi interventi di arte pubblica che sono diventati
parte integrante del paesaggio urbano. Si ricordano, tra gli altri, Portodentro (2016), concepito per la
Piazza Civica di Alghero, ed E luce fu (2019),
ideato per le strade del centro storico di Pesaro.
Si ringraziano per la collaborazione: Second Life, Gabbianella club events.