Il primo insediamento sul territorio risale al nono secolo a.c., quasi 3000 anni fa, quando "mercanti e viaggiatori anatolici ed achei si affacciarono nel golfo per dirigersi verso gli empori minerari dell'alto Tirreno" e fondarono Parthenope nell'area che include l'isolotto di Megaride (l'attuale Castel dell'Ovo) e il Promontorio di Monte Echia (l'odierna Monte di Dio e Pizzofalcone).
Il primo nucleo abitativo era solo un piccolo scalo commerciale che, grazie ai consistenti e frequenti traffici commerciali, riuscì ad ingrandirsi e a trasformarsi in un vero e proprio borgo. Ma a quel tempo le coste erano soggette a continui e turbolenti scontri tra chi si contendeva il predominio dei traffici commerciali, in particolare greci ed etruschi. La supremazia raggiunta da quest'ultimi portò ad un inevitabile declino di Partenope, che fu ripopolata e ricostruita sotto il nome di Palepolis solo intorno al 474 quando i coloni greci riuscirono a ristabilire il loro primato.
Questo evento determinò per questi una più ampia libertà di installarsi sulla costa campana fondando nuovi insediamenti. Più a sud fu, infatti, edificato un nuovo e più grande centro economico e commerciale, protetto da un sistema di torri e mutazioni. La città nuova fu denominata Neapolis (in greco Neapolis significa appunto nuova città), mentre la zona occidentale, compresa Palepolis, diveniva un luogo periferico lontano dal frastuono della città, dove appartarsi in un tranquillo e quiete vivere e dove, a partire dall'epoca romana, verso la fine del primo secolo a.c., sorgeranno le sontuose ville patrizie.
Attualmente nell'area di Pizzofalcone, in via Nicotera 10, si trova una necropoli risalente alla Partenope di fondazione cumana e poche altre testimonianze archeologiche, attualmente visibili, come la villa (appartenente, però, ad un'epoca successiva) costruita in età tardo-repubblicana dal patrizio romano Lucullo.
Pochissime tracce restano di questa villa leggendaria, a causa delle successive e ripetute costruzioni che vi furono eseguite al di sopra. Già dopo la morte di Lucullo la villa entrò a far parte del demanio imperiale e fu usata come prigione per alcuni personaggi della famiglia imperiale durante le numerose congiure e le lotte di successione per il trono di Roma.
Oggi la zona un tempo destinata alla città vecchia (Palepolis) è in parte occupata dal Castel dell'Ovo, sull'isolotto di Megaride, da abitazioni lussuose, alberghi e negozi. Se si ha appena concluso il percorso iniziale è possibile sostare per qualche minuto in piazza Trieste e Trento per un caffè e proseguire per Corso Umberto attraversando via San Carlo, via Medina e via San Felice.