Necropoli alla Sanità

Un tempo, dalla Porta del Tufo, oggi Porta San Gennaro, (nei pressi di Via Foria) si dirigevano i cortei funebri che seppellivano i propri cari extra moenia, fuori le mura della città. Nella valle della Sanità sin dal quarto secolo a.c. fino al periodo paleocristiano fu uso scavare tombe e ipogei, ne sono testimonianza le catacombe di San Gennaro, di San Gaudioso, di San Severo e gli ipogei, camere sepolcrali di tipo monumentale, sparse in molti luoghi della Sanità (un esempio in via Cristallini n.133). Dal 600 in poi le cavità scavate per altri scopi dai greci, per esempio per ricavare i mattoni da costruzione, furono utilizzate come cimitero dei poveri, degli appestati o per raccogliere le ossa provenienti dalle terre sante delle chiese napoletane che avevano la necessità di disfarsene per limiti di spazio.

Il cimitero delle fontanelle sotto la collina di Capodimonte ne è suggestiva testimonianza. Il percorso potrebbe cominciare dalla Porta del tufo, attraversare la piazza e imboccare via Vergini, proseguendo per via della Sanità fino alle Fontanelle. Dalla piazza della chiesa S. Maria della Sanità si incontra un stradina perpendicolare che conduce alla chiesa di S. Severo, accesso alle catacombe omonime.

Nella piazza, tramite un ascensore, è anche possibile salire su corso Amedeo di Savoia e proseguire verso la chiesa e le catacombe di S. Gennaro. Originariamente Crypta Gentilizia appartenente alla famiglia del santo, esse divennero dopo la tumulazione del martire un ampio sepolcro di cristiani, oggi significativa testimonianza dei primi secoli del cristianesimo napoletano.

I giardinetti di fronte sono un piccolo assaggio di quietudine del magnifico ed enorme parco naturale di lì a pochi metri. Il bosco di Capodimonte è un luogo affascinante per godersi momenti di relax, svago e pausa dalle preoccupazioni e dal caos cittadino. Una fermata perfetta per chiudere questo lungo cammino tra le testimonianze storiche di epoche conclusesi millenni fa.