In un rapporto congiunto adottato in questo mese con 56 voti favorevoli, 20 contrari e 6 astensioni, i membri dei comitati degli Affari Esteri e degli Affari Costituzionali del Parlamento europeo sottolineano come i processi di preparazione all’allargamento dovrebbero avvenire di pari passo sia nell’UE che nei paesi candidati. Infatti, i membri del Parlamento affermano che affinché l'allargamento sia possibile, oltre a importanti riforme nei paesi candidati, siano necessarie anche una maggiore efficacia decisionale, superando l’unanimità attraverso meccanismi esistenti e utilizzando meccanismi di flessibilità, come la regola passerella, per favorire la discussione costruttiva sulla revisione dei trattati.
Gli eurodeputati propongono anche un bilancio UE più efficiente per consentire all’Unione di assumere nuovi impegni.
Inoltre, il rapporto suggerisce anche un processo di integrazione graduale per i paesi candidati nel mercato unico, con piani dettagliati e scadenze per ciascun paese in fase di adesione.
Un'UE allargata, con 35 o più Stati membri, non può funzionare con le regole attuali progettate per 27. L’allargamento rappresenta quindi una sfida finanziaria significativa per l’UE e per andare incontro a tale esigenza bisognerà anche definire obiettivi specifici per ciascun paese candidato.
Un approccio comune sarà un passo decisivo per un Unione rafforzata. In tale prospettiva, risulta necessario un Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) adeguatamente finanziato e un bilancio dell’UE più efficace. La proposta di rapporto sarà discussa nella sessione plenaria di febbraio 2024.
(a cura della tirocinante Ginevra Panza)
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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