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Dal 28 marzo torna "Vedi Napoli e poi mangia"
Un percorso itinerante del gusto promosso dall’Assessorato al Turismo e alle Attività produttive
Al via la seconda edizione di “Vedi Napoli e poi mangia”, rassegna promossa e finanziata dall’Assessorato al Turismo e alle Attività produttive del Comune di Napoli. Il programma, che si svolgerà durante tutto l’arco delle festività pasquali e arriverà fino al primo maggio, è stato presentato alla stampa dall’assessora al Turismo e alle Attività produttive Teresa Armato e dall’antropologo Marino Niola, supervisore della rassegna. Obiettivo di “Vedi Napoli e poi mangia” è raccontare la tipicità gastronomica di Napoli con approfondimenti culturali, storici e artistici su alcune delle pietanze più rappresentative della cucina partenopea.
Curiosità e aneddoti sulla cucina napoletana e sulla sua vocazione internazionale, con eventi in cui, insieme a show cooking e degustazioni, saranno inserite in calendario performance artistiche. Dal 28 marzo all’1 maggio gli appuntamenti toccheranno diversi luoghi della città, componendo uno straordinario percorso del gusto: Refettorio Regina Coeli, Associazione Verace Pizza Napoletana, San Domenico Maggiore, Sala del Lazzaretto, Monastero di Santa Maria in Gerusalemme (l’Atrio delle Trentatrè), Real Orto Botanico, Terme di Agnano. Le pietanze protagoniste: Le Cozze del giovedì santo, La Margherita tra santi e regine, La Parmigiana, Casatiello tra dolce e salato, La Pastiera, Zeppole di San Giuseppe fritte, Minestra Maritata, Polpette classiche e vegetariane, La Genovese a Napoli, Baccalà sotto il Vesuvio, Cioccolato e Caffè, Pasta al Forno, Pasta & Piselli, Lasagna Partenopea.
L’organizzazione degli eventi è a cura di Donatella Cagnazzo (Tenevents).
“Riproponiamo ai Napoletani e ai turisti – ha spiegato l’assessora Armato - quest’iniziativa nata da un’idea che avemmo l’anno scorso: la proposta enogastronomica come occasione per raccontare Napoli sia dal punto di vista culinario che dal punto di vista artistico, culturale e persino antropologico. Quella che fu un’intuizione, quest’ anno è supportata dai dati. L’Osservatorio Urbano del Turismo, che l’Amministrazione Manfredi ha costituito un anno e mezzo fa, registra come la soddisfazione più grande per i nostri turisti, sia italiani che stranieri , è proprio legata alla gastronomia. Per questo nella programmazione dei nostri eventi abbiamo voluto confermare questa iniziativa”.
“Il cibo è uno dei grandi attrattori turistici e culturali della città - ha sottolineato l’antropologo Niola -. Ogni volta che mangiamo un piatto della cucina napoletana facciamo nostra la città e la sua storia, proviamo le stesse emozioni che prova chiede in quel posto e que i cibi li ha mangiati sempre. Attraverso il cibo trasmettiamo un’esperienza culturale globale, che è l’esperienza che fecero anche i grandi viaggiatori, quando Napoli diventò la capitale del Grand Tour. La principale attrattiva dei viaggiatori erano i friggitori, i pizzaioli e tutte le attività minute che caratterizzavano la qualità della vita quotidiana napoletana”.