(27/03/24) Un tirocinio di qualità può essere di fondamentale importanza, in quanto può aiutare i giovani ad acquisire esperienza lavorativa e dunque avere più probabilità di trovare un buon lavoro in futuro, ma è un’opportunità anche per chi assume, in quanto da la possibilità di attrarre, formare e acquisire nuovi talenti. Tuttavia, un tirocinio di qualità richiede delle condizioni di lavoro giuste e trasparenti, e adeguati contenuti per l’apprendimento. Proprio per questo, la Commissione Europea si è attivata per migliorare le condizioni lavorative per i tirocinanti. L’iniziativa consiste in:
-Una proposta per una direttiva volta a migliorare le condizioni lavorative degli stagisti e che combatta i lavori a tempo pieno camuffati da tirocini.
-Una proposta di revisionare la Raccomandazione del Consiglio sul Quadro di Qualità per i Tirocini così da affrontare i problemi di qualità ed inclusività, come una paga adeguata e accesso alla protezione sociale.
La proposta aiuterà gli Stati membri a migliorare e far rispettare le condizioni di lavoro per i tirocinanti.
Tra gli elementi principali della direttiva ci sono:
• il principio di non discriminazione, che garantisce che, per quanto riguarda le condizioni di lavoro, compresa la retribuzione, i tirocinanti siano trattati allo stesso modo dei dipendenti in pianta stabile, a meno che un trattamento diverso sia giustificato da motivi oggettivi, quali la differenza di mansioni, responsabilità inferiori, l'intensità di lavoro o il peso della componente di apprendimento e formazione;
• la garanzia che i tirocini non servano per nascondere posti di lavoro stabili: tale obiettivo sarà conseguito attraverso controlli e ispezioni e chiedendo alle imprese di comunicare il numero, la durata e le condizioni di lavoro dei tirocini;
• la possibilità, per i rappresentanti dei lavoratori, di impegnarsi per conto dei tirocinanti a tutela dei loro diritti;
• l'obbligo per gli Stati membri di garantire la presenza di canali attraverso i quali i tirocinanti possano denunciare pratiche scorrette e condizioni di lavoro ingiuste.
La direttiva proposta dalla Commissione sarà discussa dal Parlamento europeo e dagli Stati membri. Dopo che i co-legislatori avranno adottato la direttiva, gli Stati membri disporranno di 2 anni di tempo per inserirla nel diritto nazionale. La raccomandazione sarà presentata al Consiglio per l’adozione; successivamente, la Commissione sosterrà gli Stati membri nell'attuazione della raccomandazione e li inviterà a tenerla aggiornata sulle iniziative nazionali, le riforme, le pratiche e le statistiche.
(articolo a cura della tirocinante Giorgia Zilio)
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