(13/06/2024) Il Piano di Attuazione Comune del Patto sulla Migrazione, adottato il 12 Giugno 2024, stabilisce le tappe fondamentali che permetteranno agli Stati membri dell’UE di mettere in atto le capacità giuridiche e operative necessarie per iniziare ad applicare efficacemente la nuova legislazione entro la metà del 2026. Il Piano fornisce un modello per i piani di attuazione nazionali che gli Stati membri devono adottare entro la fine quest’anno, raggruppando i lavori giuridici, tecnici e operativi in 10 elementi per facilitare gli sforzi di attuazione pratica. Questi sono:
1) Un sistema comune d’informazione sulla migrazione e l’asilo (Eurodac): un sistema informatico su larga scala che conserverà e tratterà i dati dei richiedenti asilo. Lo sviluppo e l’entrata in vigore del sistema Eurodac sono una condizione essenziale per l’attuazione di tutti gli altri elementi;
2) Un nuovo sistema di gestione della migrazione alle frontiere esterne dell’UE per gestire gli arrivi irregolari di cittadini di paesi terzi e istituire procedure rapide, efficienti e semplificate per l’asilo e il rimpatrio;
3) Garantire ai richiedenti condizioni di accoglienza adeguate in funzione delle loro esigenze attraverso nuovi strumenti che migliorano l’efficienza del sistema di accoglienza e contribuiscono a prevenire i movimenti secondari:
4) Procedure di asilo eque, efficienti e convergenti: il regolamento sulla procedura di asilo e i regolamenti di qualifiche semplificano la valutazione ed il processo decisionale per le singole domande d’asilo in tutta Europa e rafforzano le misure di salvaguardia, i diritti e le garanzie per i richiedenti ed i beneficiari di protezione internazionale;
5) Procedure di rimpatrio efficienti ed eque;
6) Un sistema equo ed efficiente che permetta il funzionamento delle nuove norme in materia di responsabilità, istituendo una ripartizione efficace e stabile delle competenza in tutta l’Unione europea riducendo gli incentivi ai movimenti secondari;
7) Una solidarietà effettiva: un meccanismo di solidarietà permanente, giuridicamente vincolante e flessibile in modo da garantire che nessuno Stato membro sia lasciato solo se sottoposto a pressione;
8) Preparazione, pianificazione di emergenza e risposta alle crisi per contribuire a rafforzare la resilienza all’evoluzione delle situazioni di crisi;
9) Nuove garanzie per i richiedenti asilo e le persone vulnerabili: maggiore monitoraggio dei diritti fondamentali, per garantire procedure efficaci e proteggere nel contempo la dignità umana e un diritto di asilo reali ed effettivo;
10) Reinsediamento, inclusione e integrazione: maggiori sforzi in questi settori.
(a cura della tirocinante Silvia Di Palma)
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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