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Al Pendino una strada porta il nome del poeta e paroliere Vincenzo Russo (1876-1904)
L'intitolazione nel quartiere dove l'autore di “I’ te vurria vasà” nacque
Anche a chi non associa immediatamente il suo nome alle memorabili canzoni che compose, risulteranno sicuramente familiari i versi “Ah! Che bell’aria fresca... Ch’addore ‘e malvarosa...”. Vincenzo Russo nacque a Napoli nel 1876 e scrisse i testi di canzoni celebri e indimenticabili come “I’ te vurria vasà”, della quale i famosi versi sono l’incipit.
Da oggi porterà il suo nome una strada del quartiere Pendino, in cui nacque, finora riportata nella toponomastica come quarta traversa Garibaldi. La targa con l’indicazione "strada Vincenzo Russo" è stata scoperta questa mattina dalla vicesindaca con delega alla Toponomastica Laura Lieto e dalla vicepresidente del Consiglio comunale Flavia Sorrentino, che aveva formalizzato la richiesta, fatta propria dal sindaco Gaetano Manfredi e dall'intera Amministrazione , di rendere omaggio all’indiscusso protagonista della canzone classica napoletana. Sono intervenuti lo scrittore Maurizio de Giovanni, promotore dell’iniziativa, e Marianita Carfora che, accompagnata da Marco Zurzolo, ha interpretato alcuni dei brani di Russo.
Di umili origini, Russo ebbe una vita breve, vissuta in estrema povertà, ed una struggente e impossibile storia d’amore che lo ispirò nella composizione di testi meravigliosi quali Maria Marì, Torna maggio, i’te vurria vasà che divennero canzoni grazie al fortuito incontro con Edoardo Di Capua. L'intitolazione è un omaggio al contributo che la sua poesia ha dato e continua a dare alla diffusione dell’identità napoletana.
Vincenzo Russo è stato un poeta e paroliere di grande talento, autore dei testi di ‘Maria Marì’, ‘Nuttata a mare’ e ‘Torna Maggio’, divenuti successi senza tempo anche grazie al sodalizio con il compositore Eduardo Di Capua, che musico, tra l’altro, ‘O sole mio’. Poco prima di morire a soli 28 anni, stroncato dalla tubercolosi, Russo dettò al cognato i versi di ‘L’urdema canzone mia’.
“Con l’intitolazione di questa strada nel quartiere Pendino – ha sottolineato la vicesindaca Laura Lieto – diamo un segno tangibile della nostra riconoscenza verso un figlio di questa terra che, nella sua breve esistenza, ha regalato versi capaci di suscitare, ancora oggi, grandi emozioni. L’Amministrazione ha fatto propria la proposta della vicepresidente del Consiglio comunale, Flavia Sorrentino, ritenendo che l’intitolazione di una strada fosse il modo migliore per tenere viva la memoria di Vincenzo Russo e tramandare anche l'insegnamento forte che arriva dalla sua vicenda umana e cioè che la volontà e l’impegno nel coltivare il proprio talento consentono di superare gli ostacoli materiali e di segnare la storia di una comunità".
“Sono fiera che questa intitolazione sia il risultato di un ordine del giorno che ho presentato in Consiglio comunale accogliendo la richiesta di Maurizio de Giovanni di ricordare un giovane figlio di Napoli, un talento troppo a lungo dimenticato nonostante siano merito suo alcune perle della canzone classica – ha affermato la vicepresidente del Consiglio comunale Flavia Sorrentino –. Ringrazio il sindaco Gaetano Manfredi, la vicesindaca Laura Lieto e il prefetto Michele Di Bari per aver portato a compimento l’iter dell’intitolazione perché la toponomastica cittadina è uno straordinario strumento di memoria e di rafforzamento dell’identità territoriale. La storia di Vincenzo Russo, da oggi, finalmente, sarà scolpita nella terra che gli ha dato i natali”.
“Sono felice e orgoglioso di quello che è stato fatto da parte del Comune di Napoli – ha commentato Maurizio de Giovanni –. Finalmente la città paga un debito con uno dei suoi figli più creativi, meravigliosi, lirici e poetici: Vincenzo Russo era un uomo del popolo, un uomo della gente; aveva 28 anni quando morì ed ebbe modo da autodidatta di creare delle poesie meravigliose che sono diventate le canzoni manifesto di Napoli in tutto il mondo. Ho preso parte alla manifestazione col massimo della gioia e ringrazio l’Amministrazione comunale, in primis Flavia Sorrentino che si è fatta carico di questa bellissima iniziativa”.