Comune di Napoli - Estate a Napoli - 2007 - "Festa di Piedigrotta" di Raffaele Viviani
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Estate a Napoli 2007

logo dell'evento. è riconoscibile il testo napulèstate

dal 26 al 29 luglio
 
Cortile Maschio Angioino
ore 21.00
per i 120 anni della nascita di Viviani
"Festa di Piedigrotta"
Versi, Prosa e Musiche di Raffaele Viviani
Il Primo Grande Musical Napoletano
 
Musiche orchestrate da Eugenio Bennato
Sculture e spazio scenico di Raffaele Di Florio e Lello Esposito
Coreografie di Ettore Squillace
Regia di Nello Mascia
 
"Prima nazionale" dell'opera, giovedi 26 luglio al Maschio Angioino

 

La messa in scena del grande musical di Raffaele Viviani è per Napoli un appuntamento importantissimo. Dopo l'edizione di Roberto De Simone del 1979, ora questo nuovo allestimento, che si avvale, oltre che della regia di Nello Mascia, di un parterre di artisti di prim'ordine. Si annuncia dunque come uno dei più importanti eventi spettacolari della stagione, un'opera che riassume in sé il meglio del nostra tradizione teatrale e delle nostre migliori espressioni artistiche. Mi fa piacere che la riproposizione della festa di Piedigrotta, con il suo concorso musicale, con i suoi carri, con la sua allegria, abbia come suo gioiello proprio l'opera del commediografo e attore di origine stabiese, il primo musical, l'unico a quel tempo a parlare napoletano. Credo che spettacoli di questo genere possano essere una grande attrattiva in più per Napoli, soprattutto quando vengono allestite in un luogo magico come è il nostro Maschio Angioino
Valeria Valente
Assessore al Turismo del Comune di Napoli

 

La musica. Protagonista assoluta. Tanto da codificare l'opera come il primo vero musical italiano. Brani dalla forza espressiva prorompente.

La memoria. La testimonianza viva di quella che fu la Festa più famosa, più amata dal popolo napoletano. La descrizione rapsodica di una umanità appena uscita dalla tragedia di una guerra devastante. Una umanità ancora ferita, monca, disorientata, eppure con una grande urgenza di vivere.

La ricerca di un altrove. Tutte le feste popolari rimandano inevitabilmente ai riti dionisiaci. La linea di confine fra ragione e follia. Forse è un po' troppo avventuroso il parallelo Festa di Piedigrotta - Baccanti. Ma non è del tutto incauta la ricerca di una matrice comune o almeno di motivi di similitudine fra la tragedia di Euripide e l'opera vivianea.

L'educazione malavitosa. Tema apparentemente marginale dell'opera. Ma che mi appassiona per la sua attualità. Lo scugnizzo come simbolo di una gioventù abbandonata. Già impegnato in attività illecite con l'innocente candore della spensieratezza, ma con la concreta urgenza della necessità. Lo stadio successivo è quello dei "bazzarioti". Non più adolescenti, non ancora adulti. Già più crudeli. Più truci. Già maturi all'affiliazione alla malavita vera e propria. E' questo l'aspetto più dolente e politicamente più significativo dell'opera.