(27/11/2024) A seguito di un lungo periodo di stagnazione, l'economia dell'Unione Europea (UE) sta lentamente riprendendo vigore, con una crescita prevista per il 2024 pari allo 0,9% nell'intera UE e allo 0,8% nella zona euro. Le prospettive per il 2025 e il 2026 sono ancora più promettenti, con una crescita dell'1,5% nell'UE e dell'1,3% nella zona euro nel 2025, che proseguirà a un ritmo più accelerato nei due anni successivi.L'inflazione, che ha rappresentato una delle principali sfide economiche negli ultimi anni, sta seguendo un percorso di disinflazione. Nella zona euro, si prevede che l'inflazione complessiva scenda dal 5,4% nel 2023 al 2,4% nel 2024, con un ulteriore abbassamento al 2,1% nel 2025 e al 1,9% nel 2026. Allo stesso modo, nell'UE l'inflazione è destinata a diminuire significativamente, passando dal 6,4% nel 2023 al 2,6% nel 2024, e stabilizzandosi al 2% nel 2026.L'occupazione nell'UE rimane robusta, con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto il 5,9% nell'ottobre 2024, il livello più basso mai registrato. Le previsioni indicano una continuazione della crescita dell'occupazione, sebbene a un ritmo più lento. I consumi delle famiglie, sebbene ancora contenuti, sono previsti in aumento grazie al miglioramento dei salari reali e alla riduzione dei tassi di interesse.Anche gli investimenti dovrebbero riprendersi nei prossimi anni, grazie a una solida base di bilanci aziendali e a un miglioramento delle condizioni di credito. I fondi UE, come il dispositivo per la ripresa e la resilienza, giocheranno un ruolo cruciale nel sostenere gli investimenti pubblici.
Il disavanzo pubblico dell'UE è destinato a ridursi gradualmente, scendendo dal 3,1% del PIL nel 2024 al 2,9% nel 2026, grazie a politiche fiscali di risanamento. Tuttavia, il rapporto debito/PIL aumenterà leggermente, passando dall'82,1% nel 2023 all'83,4% nel 2026, a causa dei disavanzi primari ancora elevati e dell'aumento dei costi per interessi.Nonostante le previsioni positive, i rischi geopolitici e globali continuano a pesare sull'economia europea. Il conflitto in Ucraina e le tensioni in Medio Oriente minacciano la sicurezza energetica, mentre una possibile intensificazione delle politiche protezionistiche potrebbe ostacolare il commercio internazionale. Inoltre, le incertezze politiche interne e le sfide strutturali nel settore manifatturiero potrebbero minare la competitività europea. Le catastrofi naturali, come le recenti inondazioni in Spagna, rappresentano un ulteriore rischio economico, evidenziando la crescente vulnerabilità dell'UE a eventi climatici estremi.
(a cura della tirocinante Alessia Vena)
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