Raccogliendo l'invito rivolto alla cittadinanza dall'Assessore alla Memoria della Città, Dolores Feleppa Madaro e dall'Archivio Storico Municipale di Napoli a contribuire alla tutela del ricordo dell'insurrezione popolare del settembre 1943, il sig. Rodolfo Armenio, delegato dell'Associazione Internazionale Regina Elena e il sig. Orazio Mamone, Segretario dell'Associazione Culturale Tricolore, hanno donato alla Città, affinché venga custodita presso l'Archivio Storico, una bandiera nazionale che guidò le azioni partigiane nella zona di Chiaia. Al drappo è unito un foglio di carta dell'epoca su cui sono riportati i nomi di 17 patrioti caduti nelle azioni svolte in quella parte della città.
Le cronache delle giornate che portarono alla liberazione di Napoli dalle truppe tedesche, raccontano delle azioni partigiane che videro gli insorti impegnati in coraggiosi attacchi alla "casa nazista" in via dei Mille e ai mezzi corazzati che presidiavano quella zona.
Teatro di altri scontri furono piazza Amedeo - snodo delle strade che consentivano ai mezzi tedeschi i collegamenti con il comando allestito in un albergo sul corso Vittorio Emanuele -, via dei Mille, via San Pasquale, via Carducci, le strade che portavano alla Riviera e via Chiaia fino a piazza Trieste e Trento.
Intento degli insorti era cercare di chiudere le vie di fuga ai tedeschi, colti di sorpresa dalla rivolta popolare e allarmati dall'approssimarsi delle truppe anglo-americane. Si alzarono barricate, si approntarono nidi di mitragliatrici sui tetti delle case e innumerevoli furono gli episodi di eroismo da parte dei cittadini insorti che sopperirono con il coraggio alla scarsità e all'inadeguatezza dell'armamento.
Purtroppo il tributo in vite umane pagato dai patrioti fu alto anche in quella zona della città e l'ingiallito foglio, unito alla bandiera donata all'Archivio Storico Municipale, ricorda i nomi di 17 caduti tra i quali spicca quello dello "scugnizzo" tredicenne Filippo Illuminato, medaglia d'oro al valor militare alla memoria con la motivazione: "Combattente tredicenne nella insurrezione di Napoli contro l'invasione tedesca, solo e con sublime ardimento, mentre gli uomini fatti cercavano riparo, muoveva incontro ad un'autoblinda che dalla piazza Trieste e Trento stava per imboccare via Roma.
Lanciata una prima bomba a mano, continuava ad avanzare sotto il fuoco nemico e lanciava ancora un'altra bomba prima di cadere crivellato di colpi. Suprema, nobile temerarietà che solleva il ragazzo tredicenne fra gli eroi della Patria e che viene additata con fierezza al ricordo di Napoli e dell'Italia tutta. Napoli, Piazza Trieste e Trento, 28 settembre 1943.
Durante le eroiche Quattro Giornate, il drappo tricolore, ora donato all'Archivio, fu anche improvvisato tributo al sacrificio dei caduti e su quella bandiera i segni ancora leggibili del sangue versato dai patrioti sono una vivida testimonianza della risposta di un popolo che "Col suo glorioso esempio additava a tutti gli Italiani, la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della Patria."