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La cartolina delle eroiche Guardie Municipali

antica cartolina raffigurante le guardie municipali di Napoli

Il 2 settembre 1861, giorno in cui il Consiglio comunale ne decise l'istituzione, la denominazione ufficiale scelta fu: Corpo delle Guardie Municipali della Città di Napoli.

I compiti assegnati consistevano nel servizio di guardia e polizia civica ma ciò non impedì alle Guardie di fornire anche fuori dai confini cittadini un generoso aiuto operativo in occasione di eventi naturali di particolare gravità.
 
E di ciò è testimonianza un'antica e rara cartolina, un semplice rettangolo di carta ingiallita dal tempo, che racconta con immutato orgoglio dell'impegno profuso, anche a costo dell'estremo sacrificio, dalle Guardie Municipali di Napoli.

La cartolina, oltre a mostrarci l'uniforme di gala e la bandiera del Corpo, in tre vignette testimonia degli episodi che videro impegnata la polizia civica durante tragici eventi accaduti nell'ultimo quarto del XIX secolo:

 

l'eruzione del 1872

Nella notte del 26 aprile il Vesuvio scatenò ancora una volta la sua forza distruttrice. Grandi esplosioni fecero da colonna sonora all'impressionante spettacolo dei fiumi di lava che veloci si diressero verso le località di Massa, San Sebastiano, Camaldoli di Torre del Greco fino a raggiungere Resina e Portici.

Alle operazioni di protezione civile ante litteram presero parte anche Guardie Municipali di Napoli che, affiancatesi a reparti dell'esercito e dei Carabinieri Reali, contribuirono al trasporto in luoghi sicuri dei molti profughi e fornirono generoso apporto ai lavori di sgombero delle vie di comunicazione dai lapilli e dalla cenere che, trasportata dal vento durante l'eruzione, raggiunse anche la lontana città di Costantinopoli. La sola caserma delle Guardie Municipali cittadine ospitò 56 profughi.

Nella cartolina l'episodio è citato con la rappresentazione del Vesuvio in eruzione e l'indicazione del mese e dell'anno in cui accadde l'evento.

il terremoto del 1883

Il sisma, verificatosi nella sera del 28 luglio, ebbe il suo epicentro nella cittadina di Casamicciola nell'isola d'Ischia. La forte scossa durata circa 15 secondi, distrusse completamente la località isolana provocando oltre 1700 morti e più di 400 feriti. Il violento terremoto fu distintamente avvertito anche a Napoli e dalla città partirono subito le prime operazioni di soccorso che videro impegnate anche le Guardie Municipali cittadine.

Sul lato sinistro della cartolina è raffigurato, in uno scenario di distruzione, un momento degli interventi di soccorso. Il ricordo dei gravi danni arrecati dalla violenza del fenomeno sismico ha lasciato traccia anche nelle espressioni dialettali tanto che, ancora oggi, per definire una situazione di estremo disordine si usa dire: "Me pare Casamicciola".

immagine della medaglia d'oro per i benemeriti della salute pubblica, anno milleottocentottantaquattro
medaglia d'oro per i benemeriti della salute pubblica, anno 1884

il colera del 1884

I primi casi di infezione furono accertati già nel mese di maggio ma durante l'estate si ebbe l'esplosione del contagio; nei soli primi dieci giorni del mese di settembre furono registrati ufficialmente oltre tremila decessi. Accorsero volontari da tutta Italia e si operò in una situazione di estremo disagio nell'intricato e malsano tessuto urbano del ventre della città caratterizzato da bui e maleodoranti fondaci.

L'incessante azione sul governo centrale messa in atto dal Sindaco e parlamentare Nicola Amore, portò alla promulgazione di una legge per Napoli che consentì lo "sventramento" dei quartieri malsani e rese possibile il "risanamento" del cuore antico della città.

Il coraggioso impegno delle Guardie Municipali nel portare aiuto alla popolazione fu oggetto di un alto segno di riconoscimento: il Corpo fu decorato della medaglia d'oro per i benemeriti della salute pubblica. E proprio il conferimento di quel segno di merito è ricordato nella cartolina con la riproduzione, in basso a destra, del diritto della medaglia con il profilo del re Umberto I e la legenda: "Colera 1884 - Medaglia d'oro".

 
 
timbro ad inchiostro del Corpo con, al centro, la "grand'arme" della Casa di Savoia e intorno la legenda: "UMBERTO I° RE D'ITALIA / CORPO DELLE GUARDIE MUNICIPALI DI NAPOLI"

le vittime del dovere

Sul lato sinistro della cartolina è un cartiglio che riporta i nomi delle Guardie cadute nell'assolvimento dei compiti loro assegnati: Mussolino Vincenzo, Gaeta Francesco, Lubrano Emanuele, Della Pia Filippo, Scarpelli Francesco, Adabbo Michele, Petrocci Francesco, Grimaldi Alfonso, Musi Attilio, Vargas Luigi, Lupis Francesco, Caccia (...).

In un angolo, sul retro della cartolina, è impresso il timbro ad inchiostro del Corpo con, al centro, la "grand'arme" della Casa di Savoia e intorno la legenda: "UMBERTO I° RE D'ITALIA / CORPO DELLE GUARDIE MUNICIPALI DI NAPOLI".

Le caratteristiche della cartolina, la datazione più recente indicata sul lato illustrato e il riferimento del timbro al re Umberto I (morto nel luglio del 1900) consentono di datare il cartoncino postale agli ultimi anni del XIX secolo.

 
 
 

Bernardo Leonardi

 
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