Gli interventi e i progetti sono stati suddivisi per aree geografiche. E' possibile visualizzare i progetti cliccando sull'area geografica interessata.
L'area dei Balcani negli ultimi quindici anni è stata al centro dell'attenzione mondiale per lo scoppio della guerra e per i gravi episodi di violazione dei diritti umani che hanno causato forti tensioni e divisioni interne acuite dalle difficoltà e dal disagio socio-ecomomico in cui tuttora le popolazioni dell'area vivono.
L'impegno dell'Amministrazione comunale nella regione si è inserito all'interno di programmi di intervento attraverso il sostegno ad azioni rivolte soprattutto alla tutela dell'infanzia. Nello specifico il Comune di Napoli ha, da un lato. sostenuto un progetto di animazione socio-educativa dell'Associazione Assopace che prevedeva l'attivazione di laboratori interculturali destinati ai bambini e alle loro famiglie, dall'altro, grande attenzione è stata rivolta ai progetti di adozione a distanza.
Il progetto dell'Associazione Assopace sostenuto dal Comune di Napoli é stato realizzato a Mitroviça e ha previsto:
I volontari coinvolti nel progetto hanno realizzato le attività partendo dal coinvolgimento delle comunità locali nonostante le difficoltà legate alla diversa appartenenza etnica ulteriormente esasperate dal conflitto. Le comunità coinvolte nel progetto sono state in maggioranza quella rom, serba e albanese, ma non è mancata la partecipazione di turchi e bosniaci.
I progetti sono stati realizzati in alcune città, ancora oggi triste simbolo di una separazione etnica che la pace imposta con le armi non è riuscita a risolvere. Si è rivolta attenzione prevalentemente ai giovani, utilizzando centri comunitari, spazi concepiti come luoghi di aggregazione sociale finalizzati ad alleviare il senso di frustrazione, il disagio e la mancanza di prospettive. La presenza dei volontari e il lavoro svolto con i più giovani si è rivelato fondamentale per attivare percorsi di partecipazione e di interazione come strategia per far fronte a una delle paure più ricorrenti: quella di rimanere soli ad affrontare i vuoti lasciati dalla guerra. Inoltre, in collaborazione con il 34° Circolo Didattico di Napoli, un gruppo di bambini kosovari e i loro accompagnatori è stato ospitato a Napoli durante il periodo estivo.
I segni della guerra e della pulizia etnica si possono desumere dal numero di minori abbandonati, orfani e in gravi difficoltà economica, privati dei diritti fondamentali all'istruzione, al gioco, alla famiglia. Garantire a questi bambini tali diritti equivale a garantire che l'adulto possa aspirare a costruire, all'interno di una dimensione collettiva, condizioni di vita dignitose. A partire dal 2002, il Comune di Napoli ha aderito al programma di adozione a distanza di bambini, figli dei lavoratori della Zastava di Kragujevac, piccoli profughi di Krajne, della Bosnia, in collaborazione con l'Associazione culturale di solidarietà "Most za Beograd", l'Associazione "Decia Istina" e il sindacato Samostalni Sindikat di Belgrado. Tale scelta è stata determinata dalla consapevolezza che il sostegno a distanza può contribuire a garantire al minore i diritti fondamentali all'istruzione e alla famiglia. Nel quadro del programma di adozione a distanza il Comune di Napoli ha inoltre sottoscritto un Protocollo d'Intesa con la città di Kraguijevac per la realizzazione di attività di cooperazione decentrata.
Il Comune di Napoli ha aderito al Programma di Sviluppo Umano Locale promosso dall'U.N.D.P. (United Nations Development Projects)/U.N.O.P.S. (United Nations Office for Projects Services) a Cuba.
Il PDHL Cuba che coinvolge le comunità locali di sette delle quattordici Province del paese, fra cui Santiago di Cuba, è mirato alla cooperazione fra enti locali in vari settori strategici: amministrativo, sanitario, sociale, politiche di genere, economico (microcredito), educativo, artistico-culturale e ambientale. Nell'ambito del PDHL il Comune di Napoli ha voluto dare continuità ad alcune iniziative già intraprese negli anni precedenti nell'area della provincia di Santiago di Cuba garantendo un sostegno a attività nei settori sanitario e educativo. La cooperazione con Santiago di Cuba ha inoltre favorito il dialogo tra la città di Napoli e L'Avana nella prospettiva di costruire un rapporto di cooperazione e di scambio tra le due città che possa partire dall'individuazione di interessi e prospettive comuni.
La cooperazione tra il Comune di Napoli e Cuba si è rafforzata attraverso la stipula di due protocolli d'intesa di cui uno siglato con la Provincia e l'altro con il Municipio di Santiago di Cuba che ribadiscono rispettivamente l'impegno a promuovere iniziative di scambio e di cooperazione allo sviluppo, finalizzate allo sviluppo "partecipato", partendo innanzitutto dal coinvolgimento delle comunità locali. Nel 2002 il Comune di Napoli ha partecipato all'"Incontro dei sindaci delle città gemellate e amiche" tenutosi a Santiago di Cuba in cui le isitituzioni rappresentate si sono impegnate " per la pace nel mondo, a condannare ogni forma di guerra, oppressione, terrorismo.... a garantire l'accesso più diffuso alle nuove tecnologie", nel rispetto dei diritti umani e delle identità culturali e religiose di cui ognuno è portatore. I partecipanti hanno, inoltre, convenuto che è sempre più determinante favorire lo scambio di metodologie e buone pratiche per costruire percorsi di sviluppo locale più equo e sostenibile.
Sulla base di tali premesse l'Amministrazione comunale ha sostenuto e finanziato molteplici progetti e iniziative tra cui il gemellaggio tra l'Istituto Tecnico Industriale "Galileo Ferraris" di Napoli e l'Istituto Preuniversitario Vocacional de Ciencias Exactas "Antonio Maceo" di Santiago di Cuba. Per favorire l'interazione e la comunicazione tra gli studenti cubani e quelli napoletani il Comune ha fornito all'Istituto "Antonio Maceo" 4 computer portatili. Il gemellaggio ha permesso la creazione di un "network virtuale" di studenti che, attraverso le rete, si scambiano e condividono linguaggi, culture, saperi. Un progetto interculturale, dunque, che corre lungo il filo di collegamenti telematici e che si propone di realizzare un prodotto multimediale sul tema dell' accesso alle nuove tecnologie. Sempre a Santiago di Cuba il Comune ha contribuito a potenziare il Centro di riabilitazione fisica, attraverso la fornitura di apparecchiature tecniche per migliorare le prestazioni mediche di diagnosi e di riabilitazione e consentire alla popolazione locale l'accesso a un servizio di assistenza altamente specializzato.
In seguito allo scoppio della guerra in Iraq, il Comune di Napoli ha testimoniato concretamente il proprio sostegno alla popolazione irachena non solo dichiarando il rifiuto della guerra come strumento per "esportare" la democrazia e la pace nel mondo, ma anche attraverso iniziative concrete di raccolta fondi da destinare a progetti in loco. Nel quadro degli interventi di cooperazione e di educazione alla pace e ai diritti umani, il Comune ha istituito un "Fondo di Solidarietà" per il popolo iracheno. I cittadini napoletani, le associazioni e le forze sociali e politiche della città hanno aderito all'appello garantendo da un lato la realizzazione di una campagna di "contro-informazione" sulla guerra in Iraq curata dall'Associazione "LiberaInformazione Onlus", dall'altro il sostegno al progetto FARAH- un programma di educazione dell'Organizzazione non Governativa Un Ponte Per, il cui impegno per la tutela e la promozione dei diritti del popolo iracheno risale al periodo dell'embargo.
FARAH è un programma finalizzato alla partecipazione, al diritto all'istruzione e allo sviluppo delle capacità locali attraverso azioni volte a migliorare l'educazione primaria e la partecipazione scolastica nelle comunità di Baghdad e Bassora. Il programma, che ha una durata di due anni, è basato sul coinvolgimento attivo delle comunità e sul lavoro di organizzazioni, associazioni e ONG irachene.
Gli obbiettivi principali di FARAH sono:
Le attività previste dal progetto mirano a rispondere alle gravi carenze del sistema educativo legate alla mancanza di spazi, di strutture scolastiche e materiali didattici, alle precarie condizioni igienico-sanitarie, al fenomeno diffuso di dispersione scolastica, alla discriminazione etnica e religiosa. FARAH si inserisce, attraverso l'adozione di una metodologia "partecipativa", nel quadro di attività più generali finalizzate alla costruzione di relazioni stabili all'interno e tra le comunità. L'approccio metodologico prevede, inoltre, il rafforzamento delle dinamiche di autogoverno e di sviluppo autocentrato, di responsabilizzazione dei soggetti attivi della società, di promozione del ruolo della donna e di centralità del bambino. Il programma è teso a rafforzare le capacità decisionali e il protagonismo dei minori, soprattutto attraverso attività che favoriscono la partecipazione diretta dei bambini, così come sancito dall'articolo 12 della Convenzione sui diritti del bambino dell'ONU che stabilisce il diritto dei bambini a influenzare le decisioni che li riguardano.
Le azioni di intervento si sviluppano su quattro assi:
All'interno del quadro generale di attività previste dal programma FARAH il Comune di Napoli ha destinato 80.000,00 Euro alla costruzione di nuove aule scolastiche e alll'acquisto di materiali didattici. Inoltre, in collaborazione con i volontari dell'Associazione Un Ponte Per, si prevede di organizzare a Napoli incontri di informazione e sensibilizzazione sul binomio pace-guerra, a partire dall'esperienza dell'Iraq e dall'impegno delle organizzazioni non governative nonostante l'occupazione militare.
Il Comune di Napoli ha sostenuto, nell'ambito delle iniziative realizzate dall'UNDP/UNOPS in collaborazione con UNESCO, UNIFEM, OMS, programmi di cooperazione decentrata, educazione alla pace ed ai diritti umani rivolti verso i paesi della fascia settentrionale dell'Africa in particolare con la Libia.
Il progetto mira alla realizzazione di processi di sviluppo locali sostenibili, partecipativi ed integrati riguardanti le regioni di Misurata, Derna e Al Butnan (Libia). In particolare, le aree tematiche interessate dal programma sono:
Nel quadro delle iniziative di solidarietà e di cooperazione decentrata il Comune di Napoli sostiene micro-progetti in campo educativo e sanitario sul territorio isolano di Nosy Be, in Madagascar, dove grazie all'impegno di un'insegnante napoletana, sono state realizzate alcune scuole, materne ed elementari, che hanno garantito l'accesso all'istruzione di base a più di 5000 bambini. Inoltre sono stati realizzati un dispensario, con un medico e due infermieri, e un laboratorio di analisi, nonché due pozzi per l'accesso alle risorse idriche. Nel 2004 la città di Napoli e la città di Nosy Be hanno siglato un protocollo d'intesa al fine di istituzionalizzare il sostegno alla comunità locale dell'isola malgascia. Attraverso il protocollo d'intesa l'Amministrazione comunale ha coinvolto l'ASL NA 1 e l'Azienda Risorse Idriche Napoletane (ARIN) per la realizzazione di un intervento diretto in campo sanitario. Contemporaneamente, in collaborazione con l'Associazione APM - Associazione pro Madagascar Manjkasoa ONLUS, è stata avviata una campagna di sensibilizzazione destinata alle imprese napoletane per la raccolta di prodotti di largo consumo da inviare in Madagascar. Un primo container di prodotti alimentari e farmaceutici, giocattoli, materiali di cancelleria (libri, quaderni, ecc.) è stato inviato a fine ottobre 2004. Nel 2005 l'Assessorato all'Educazione e alle Relazioni Internazionali ha promosso una campagna di adozione del progetto a distanza coinvolgendo le scuole del territorio che si sono messe in rete per favorire la realizzazione di inziative a livello locale destinate alla raccolta di fondi. La Scuola Media "Viviani", capofila della rete, ha organizzato a febbraio 2006 un concerto che si è tenuto al Teatro Mediterraneo e che ha visto la partecipazione del gruppo musicale Panaphonia insieme agli studenti della scuola.
Alla fine del 2005 le scuole realizzate sono diventate 100 e accolgono circa 6.000 bambini. Ci lavorano ormai ben 120 persone. 19 scuole, tra materne ed elementari, sono sulla Grande Terre. Le scuole denominate "Tsaiky Tsara" ("bambini buoni") sono le uniche a cui tutti i bambini possono accedere, perché non si paga né l'iscrizione, né la retta scolastica e tutto il materiale didattico viene fornito gratuitamente. Sono state registrate e autorizzate dalla Circoscrizione scolastica come scuole "comunitarie", cioè costruite e organizzate dalla comunità di villaggio. Sorgono quasi tutte su terreno demaniale e seguono il programma nazionale. Per questo sono scuole dei malgasci e resteranno ai malgasci.
Nel corso del corrente anno scolastico 2005/2006 lo Stato malgascio ha preso a proprio carico 22 professori delle scuole "Tsaiky Tsara", manifestando l'intenzione di integrare poco alla volta nel sistema scolastico nazionale le scuole "comunitarie".
È stata inoltre aperta una biblioteca pubblica che funziona tre giorni alla settimana e dove sono consultabili centinaia di libri in lingua francese, da libri per bambini a romanzi per adulti, fino a enciclopedie e libri scolastici (di grammatica francese, di matematica, scienze, storia e geografia) per elementari e superiori.
È stato attivato un corso di elettricista per 24 allievi in possesso di almeno un diploma di scuola elementare, che durerà un anno e prevede moduli teorici (disegno elettronico, elettrotecnica, tecnologia) e pratici (installazioni di impianti elettrici).
Infine, l'ambulatorio-dispensario visita in media 70 persone al giorno e la visita costa solo 20 centesimi di euro. I medicinali, così come le medicazioni e le iniezioni, sono gratuiti.
Da alcuni anni il Comune di Napoli svolge un ruolo attivo nella promozione della pace in Medio Oriente e, quindi, nella risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese. Le iniziative promosse in questi anni rientrano all'interno di diversi ambiti :
Il 17 ottobre 2003 l'Amministrazione comunale di Napoli ha siglato con il Sindaco della Città rumena di Sighet, un protocollo d'intesa nato da un rapporto di collaborazione già avviata dalla "Lega Missionaria Studenti" e altre associazioni di volontariato che operano nella città rumena, nell'ambito di attività rivolte ai minori. L'obiettivo dell'accordo è, in primo luogo, quello di definire modelli di cooperazione decentrata che consentano di rafforzare le iniziative di collaborazione con le associazioni di volontariato impegnate nel campo della tutela dei minori nella città di Sighet. In secondo luogo esso mira a incoraggiare la cooperazione nell'ambito delle attività produttive, soprattutto nei settori turistico e culturale, promuovendo investimenti di imprenditori napoletani in Romania.
Sempre a Sighet il Comune di Napoli contribuisce a un progetto di sostegno a case-famiglia destinate all'accoglienza di bambini di strada. L'obiettivo del progetto è il reinserimento socio-lavorativo dei bambini di strada attraverso l'alfabetizzazione e la formazione professionale. In tal senso, per gli anni 2004 e 2005, sono stati assegnati contributi alla "Lega Missionaria Studenti" pari a 10.000,00 euro all'anno per la parziale copertura delle spese necessarie alla ristrutturazione di una scuola primaria comunale di Sighet.
A maggio 2005 il Comune di Napoli ha inoltre siglato un protocollo d'intesa con il Comune di Calarasi, città situata al sud della Romania, per promuovere attività finalizzate alla prevenzione dei flussi migratori verso Napoli della popolazione Rom attraverso il miglioramento delle loro condizioni abitative e socio-economiche. Attraverso il protocollo di intesa le due città si sono impegnate a favorire l'incontro tra realtà imprenditoriali per la promozione della piccola e media impresa nel comune rumeno e a promuvere progetti e azioni per la prevenzione dell'abbandono scolastico dei minori e la formazione degli adulti. Il protocollo prevede inoltre la cooperazione istituzionale attraverso la formazione del personale amministrativo nonché l'impegno a combattere ogni forma di discriminazione attraverso iniziative di sensibilizzazione da realizzare a Napoli.
Il popolo Saharawi è da anni ormai in lotta contro il governo marocchino per l'affermazione dell'indipendenza del proprio popolo e, per tale ragione, è ripetutamente soggetto ad abusi contrari alle convenzioni sui diritti dell'uomo affermati in ambito internazionale.
Il Comune di Napoli, da sempre sensibile a tali tematiche, ha sostenuto le attività dell'Osservatorio Internazionale sulla violazione dei diritti umani che ha come obiettivo l'elaborazione di studi e ricerche a tale riguardo. I risultati ottenuti vengono poi portati all'attenzione della comunità internazionale. In tale ottica il Comune di Napoli ha contribuito, nel 2007, alla realizzazione di una costante osservazione dei processi in corso contro i militanti saharawi attraverso la presenza di giuristi internazionali in qualità di osservatori stranieri, allo scopo di garantire il rispetto delle procedure ed una giusta determinazione ed equità delle pene irrogate.
Il Comune di Napoli ha sostenuto, attraverso l'ONG COMI (Cooperazione per il mondo in via di sviluppo), un progetto teso a migliorare le qualità di vita di undici villaggi rurali del dipartimento di Kaffrine che si affacciano sulla valle del fiume Bao Bolon (Senegal).
In tale fiume pluviale del bacino del Gambia storicamente, durante la stagione delle piogge, si coltivava il riso ma, a causa di progressivi cambiamenti climatici, dell'azione di deforestazione dell'uomo e dei processi di desertificazione in atto nella zona saheliana, si è verificata la risalita dell'acqua di mare lungo l'alveo, i terreni si sono salinizzati con la conseguenza di non poter essere più coltivati.
A seguito di tale situazione le popolazioni del Bao Bolon stanno assistendo ad una progressiva desertificazione delle aree rurali che sta causando insicurezza alimentare con aumento del deficit nutrizionale e aumento della povertà.
Il progetto sostenuto mira proprio a migliorare il livello di sicurezza alimentare, il reddito delle popolazioni nonché le condizioni di vita dei villaggi della regione di Kaolack attraverso la promozione delle attività imprenditoriali delle donne, l'ottimizzazione della gestione delle risorse naturali, il miglioramento del livello di sicurezza alimentare, il sostegno alle associazioni locali e l'istituzione di un sistema di microcredito.
La cooperazione tra la città di Napoli e la Tunisia ha avuto inizio nel quadro delle iniziative promosse all'interno del PDHL Tunisia coordinato dall'United Nation Office for Project Services (UNOPS) a cui il Comune di Napoli ha aderito con l'obbietivo di contribuire alla lotta contro l'esclusione sociale principalmente nei settori socio-sanitario, educativo, della formazione e della pubblica amministrazione. Nell'ambito delle attività svolte è stato siglato un protocollo d'intesa tra il Comune di Napoli e la Municipalità di Gafsa, individuata quale una delle aree di intervento del PDHL.
I progetti nel settore sanitario sono stati realizzati con la collaborazione dell'ASL NA 1 che ha offerto le proprie competenze per la definizione di un programma di lavoro finalizzato al miglioramento e al potenziamento del servizio di assistenza sanitaria a livello locale.
Dopo un'attenta analisi sul campo si è ritenuto prioritario rispondere alle carenze di assistenza fornite alle persone diversamente abili agendo sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce, sulla riabilitazione e sulla cura delle disabilità con l'obbiettivo di garantire il reinserimento sociale dei diversamente abili e delle loro famiglie.
Missioni di studio e di fattibilità realizzate a Gafsa da parte del personale tecnico specializzato dell'ASL NA 1 hanno permesso di rilevare un'alta presenza di casi di disabilità infantile nella regione, soprattutto nelle aree più periferiche difficilmente raggiungibili. Nel corso di una visita presso l'Ospedale di Gafsa sono state riscontrate inoltre gravi difficoltà operative dell'Unità Regionale di Riabilitazione (U.R.R.) derivanti da carenze di mezzi, di personale e di spazi, e aggravate dalla notevole estensione del territorio. Per rispondere ai bisogni emersi durante le missioni sul campo sono stati pianificati due interventi, uno volto al potenziamento della struttura socio-sanitaria di Gafsa e l'altro al rafforzamento del personale sanitario:
Il Progetto di sostegno all'U.R.R. dell'ospedale di Gafsa ha richiesto l'impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti, del Comune di Napoli, dell'ASL Na 1, della Municipalità e della struttura sanitaria di Gafsa. Le sinergie messe in campo hanno favorito inoltre la realizzazione di un laboratorio per la produzione e la riparazione di protesi per persone disabili, in risposta alla forte richiesta di ausili protesici rilevata nella regione. Il supporto tecnico dell'équipe dell'ASL NA 1, del laboratorio di "Ortopedia Ricci" di Napoli e di numerosi altri operatori napoletani del settore si è rivelato indispensabile per consentire all'equipe medica del Centro di Riabilitazione Regionale di Gafsa di far fronte direttamente alle richieste protesiche provenienti dalla popolazione locale.
Nel quadro delle attività del PDHL-Tunisia, il Comune di Napoli attraverso l'Azienda Napoletana Mobilità (ANM) si è impegnato a potenziare il servizio di trasporto pubblico del Governatorato di Gafsa, con particolare attenzione alle esigenze del trasporto scolastico.
A luglio 2002 ,infatti, si è realizzata a Napoli l'iniziativa "...Quando l'amicizia mette le ruote..." che ha visto la partecipazione di una delegazione di autorità tunisine e di rappresentanti dell'UNOPS. Durante la visita, è stato sottoscritto un protocollo d'intesa tra il Sindaco della Municipalità di Gafsa, il Sindaco della Città di Napoli e il Presidente dell'ANM che ha donato alla Municipalità di Gafsa sei vetture F470 e i relativi materiali di ricambio disponibili trasportati fino a Tunisi gratuitamente dalla Compagnia di Navigazione "Lauro". Nell'ambito del Protocollo d'intesa l'Azienda Napoletana di Mobilità si è resa disponibile a tutorare l'uso e la manutenzione dei mezzi, e a fornire un supporto nella definizione di strategie per una migliore organizzazione della rete locale di trasporti. L'iniziativa realizzata a Napoli ha visto inoltre il coinvolgimento di imprenditori locali che, in occasione della visita della delegazione tunisina, hanno manifestato il loro interesse a promuovere a Gafsa attività imprenditoriali nel settore del commercio e del turismo.
Nel settore dell'educazione, partendo dall'analisi dei bisogni del sistema scolastico locale, si è inteso potenziare le strutture scolastiche attraverso la realizzazione di sette centri polivalenti che accolgono gli studenti costretti a lunghe attese dovute a un sistema di turnazione delle attività didattiche. I centri sono stati realizzati presso scuole primarie individuate dalla Direzione Regionale all'Educazione di Gafsa e alcuni istituti coinvolti nel Programma di Competenze di Base promosso dalla sede tunisina dell'UNICEF. Grazie al supporto di esperti del Comune di Napoli sono stati allestiti gli spazi e si è definita la programmazione delle attività educative. Inoltre, le sette scuole interessate dal progetto sono state coinvolte in un gemellaggio con Associazioni napoletane attive nel campo dell'educazione extra-scolastica che, di concerto con i Direttori delle singole scuole, hanno organizzato l'inaugurazione delle Sale Polivalenti dal 21 al 26 gennaio 2002. L'inaugurazione si è conclusa con un seminario a cui hanno partecipato gli operatori coinvolti nel progetto, il Direttore Regionale all'Educazione, il Coordinatore del Dipartimento Servizi Sociali del Comune di Napoli e la responsabile dell'ufficio UNOPS di Tunisi.
Nell'ambito del gemellaggio tra la città di Napoli e quella di Gafsa, è stato realizzato un campo internazionale di lavoro volontario, a cui hanno partecipato 17 giovani napoletani impegnati nei settori socio-assistenziale, di tutela ambientale e di salvaguardia del patrimonio artistico-architettonico. I volontari sono stati selezionati tra un folto gruppo di giovani che hanno partecipato al bando del Comune di Napoli. I requisiti minimi richiesti sono stati: la conoscenza della lingua francese e un percorso di studi attinente ai settori di intervento. Il campo, durato 15 giorni, si è rivelato da un lato un'esperienza altamente formativa e dall'altro un'occasione di stimolo per la costruzione di nuove iniziative e progetti.
Nel luglio 2001, infatti, al fine di dare continuità allo scambio giovanile realizzato a Gafsa, si è realizzato a Napoli, un altro campo di lavoro volontario internazionale che ha coinvolto questa volta 15 giovani universitari di Gafsa. Durante lo scambio i volontari tunisini hanno incontrato numerose realtà del terzo settore napoletano attive nell'ambito delle politiche sociali e del recupero del patrimonio monumentale e ambientale, oltre che enti di ricerca che finanziano e attuano programmi di recupero urbano e ambientale, nonché il Ministero per i Beni Ambientali e Architettonici, attraverso le Sovrintendenze regionali, che ha consentito la fruizione di spazi e luoghi non aperti al pubblico mettendo a disposizione esperti del settore.
Durante il campo internazionale di lavoro a Gafsa si è, tra l'altro, evidenziata l'esigenza, prontamente accolta da quest'Amministrazione, di dotare l'unico nosocomio regionale di una ludoteca per i minori ospedalizzati, allo scopo di alleviare le sofferenze dei bambini, specie nei casi di degenze prolungate. A questo progetto hanno lavorato gli esperti educatori, già impegnati nella costituzione dei sette Centri Polifunzionali, in collaborazione con l'Amministrazione locale di Gafsa.
Il progetto ha coivolto alcuni esperti formatori del Comune di Napoli nel campo dell'animazione e della tutela dell'infanzia. Le attività realizzate sono state finalizzate allo sviluppo e alla crescita della comunità locale in quanto ha previsto la partecipazione di attori locali. In tale occasione è stata costituita da parte di medici e operatori impegnati nella tutela dei minori l'Associazione Ettafaoul (Ottimismo) di Gafsa, che attualmente gestisce le attività della ludoteca, già attrezzata e funzionante. Sono state previste inoltre attività di formazione realizzate da esperti del Comune di Napoli in collaborazione con l'ARCI-Nuova Associazione di Napoli. La formazione si è rivolta agli operatori e ai volontari della struttura di Gafsa, al fine di rafforzare le competenze sulle tecniche di animazione e gioco in situazioni di disagio psicofisico.
l Comune di Napoli ha contribuito economicamente a finanziare l'associazione DIDO nell'attuazione del progetto, che verrà realizzato nell'anno in corso, avente come obiettivo lo sviluppo e l'intensificazione degli scambi culturali tra Napoli e Tunisi attraverso l'organizzazione di una rassegna cinematografica ed un gemellaggio tra gli ordini degli avvocati delle rispettive città.
La forte presenza di comunità migranti provenienti dall'Ucraina ha spinto l'Amministrazione Comunale ad avviare attività di cooperazione e di solidarietà internazionale con il Comune di Leopoli attraverso un protocollo d'intesa che ha permesso la definizione di un programma articolato di cooperazione con l'ospedale pediatrico oncologico della città ucraina. In seguito alla sollecitazione di una organizzazione non governativa locale, il Comune di Napoli ha promosso la raccolta e l'invio di medicinali destinati alla cura di bambini colpiti da linfoma ricoverati presso l'Ospedale di Leopoli. Sempre in ambito sanitario l'Amministrazione comunale di Napoli ha garantito a Vasyl, un bambino ucraino affetto da una grave forma di anemia plastica, il trasporto nella nostra città, le cure e l'assistenza per il trapianto di midollo osseo eseguito due volte presso l'ospedale pediatrico Pausilipon di Napoli.
È stato, inoltre, siglato un protocollo d'intesa con la Direzione Scolastica Regionale della Campania, la Scuola Media Statale "Giovanni Verga" e l'"Associazione Donne Ucraine in Italia" finalizzato all'avvio di una scuola sperimentale per bambini ucraini residenti a Napoli. Il progetto, che si svolge presso i locali della SMS "Verga", nasce in seguito alle numerose richieste di ucraini residenti nella nostra città volte a favorire lo studio della lingua, della storia, della letteratura e delle tradizioni del loro paese di origine da parte dei bambini di origine ucraina La scuola, la cui frequenza è gratuita, accoglie studenti dai 5 ai 16 anni e prevede corsi annuali tenuti da cittadini ucraini laureati residenti a Napoli.
(sede provvisoria):
Indirizzo: piazza cavour, 42 6°piano
Telefono: 081447593 - 0817959458
Fax: 081-2110854
Orario: 9.00-13.00
E-mail: gemellaggi.cooperazionedecentrata@comune.napoli.it
Servizio: Servizio Gemellaggi e Cooperazione Decentrata
Dirigente: Natalia d'Esposito
Unità Organizzativa: Cooperazione
tel.: 081-447593
Responsabile: Natalia d'Esposito