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Incontro con Shu Min Lin

PAN | sala pan
13 febbraio 2008
18.00

Dopo l'artista taiwanese Chen Chieh-jen, Julia Draganovic incontra Shu-min Lin per la seconda conversazione taiwanese, in programma al PAN mercoledì 13 febbraio, alle ore 18.00.

Shu-Min Lin è famoso per l'uso della tecnologia degli ologrammi. Un ologramma è un'immagine tridimensionale creata con laser su superfici come, per esempio, una lastra di vetro. A differenza delle altre immagini a 3D, gli ologrammi presentano una parallasse vera, che permette a un'immagine olografica di cambiare aspetto se osservata da angolazioni diverse. Grazie a questa caratteristica peculiare, gli ologrammi possono essere guardati da qualsiasi angolazione come se l'oggetto mostrato nell'immagine fosse veramente all'interno dell'ologramma.
 
Lin ha spinto oltre i limiti di questa tecnica usando un'esposizione multipla per creare ologrammi complessi, che mostrano cinquanta immagini sovrapposte su un'unica lastra di vetro. L'artista impiega gli ologrammi in modi diversi: lo spettatore può camminare su alcune sue installazioni o entrarvi e talvolta gli ologrammi sono inseriti in magnifici oggetti di vetro soffiato. Lin è particolarmente interessato all'impressionante rapidità con cui le immagini realistiche prodotte con questa tecnica spariscono quando lo spettatore si muove. Il fenomeno potrebbe essere utilizzato verosimilmente per illustrare il concetto buddhista della natura disunita o dispersa del soggetto consapevole. L'artista ha anche paragonato gli ologrammi visibili nella lastra di vetro all'anima che vive all'interno di un corpo fragile finché non sopraggiunge la morte.

Nell'installazione video interattiva compresa in Tracce nel Futuro e intitolata Inner Force (Forza interiore) Shu-Min Lin ha affermato di aver applicato un principio basilare del Taoismo chiamato wu-wei, tradotto letteralmente come non-azione, ma che nella pratica viene interpretato come azione senza scopi invadenti, competitivi o egoistici. Inner Force assomiglia a un gioco per computer con due partecipanti. Il campo in cui si svolge il gioco è uno stagno, piuttosto comune nei giardini cinesi, con fiori di loto e carpe. Lo scopo del gioco è controllare la propria mente per ottenere il predominio sul campo usando i fiori di loto che si hanno a disposizione per conquistare la superficie dello stagno o catturando quanti più pesci possibile. Sulle teste dei giocatori viene applicato un sensore da elettroencefalogramma per misurare le onde cerebrali. Il cervello, infatti, produce diverse frequenze d'onda in base allo stato di coscienza di una persona: alpha (rilassamento vigile), beta (veglia in allerta), theta (dormiveglia o attività onirica) e delta (sonno profondo). Più una persona è calma e rilassata, maggiore è la quantità di onde alpha emesse. In Inner Force le forti onde alpha generano grandi fiori di loto che tengono aperte a lungo le loro corolle, mentre un segnale più debole produce fiori più piccoli che si appassiscono subito. Allo stesso modo, le forti onde alpha generano carpe grandi e attive, mentre onde più deboli corrispondono a pesci più piccoli e più passivi. I fiori e i pesci di giocatori nervosi o disattenti hanno vita breve. Le carpe saltano del cesto di bambù del giocatore che dimostra di avere una maggiore forza mentale.Vince la persona delle due che riesce a tenere calma la mente e contemporaneamente a essere attenta e presente verso quello che succede in quel momento, ovvero che è in grado di meditare secondo gli insegnamenti della tradizione buddhista.

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