Una mostra per ricordare l'artista scomparso nel maggio scorso e che il 22 ottobre avrebbe compiuto 84 anni.
Robert Rauschenberg è stato uno dei grandi protagonisti dell'arte contemporanea della seconda metà del Novecento che con Napoli ha avuto molto a che fare.
L'esposizione napoletana gli rende omaggio con opere comprese tra il 1970 e il 1976, una produzione che non è stata particolarmente sotto i riflettori. Reduce da Porto e Monaco il progetto internazionale, a cura di Mirta d'Argenzio, è stato organizzato dalla Fundação de Serralves, Museu de Arte Contemporânea di Porto e coprodotta dalla Haus der Kunst e dal Museo d'Arte Contemporanea Donna Regina di Napoli.
I Cardboards - Rauschenberg crea questa serie tra il 1971 e il 1972 utilizzando soltanto pezzi di cartone trovati. Dopo un periodo di grandi successi a New York, Rauschenberg, infatti, era alla ricerca di un materiale che si potesse trovare in ogni parte del mondo. «Non sono mai stato in un posto dove non ci fossero scatole di cartone... persino in Amazzonia», disse l'artista nel 1991.
I Venetians - Queste opere furono realizzate tra il 1972 e il 1973 a Captiva dopo un viaggio a Venezia. Per questa serie Rauschenberg utilizzò prevalentemente materiali di produzione di massa e oggetti di scarto di uso domestico: stoffa, corda, legno, pelle, pietra, cavi e fili elettrici, sedie, vasi, cuscini, una vecchia vasca da bagno, acqua e ferraglia.
Sor Aqua - Creata nel 1973, l'opera s'ispira al Cantico di Frate Sole di San Francesco d'Assisi. I quattro elementi formano due serie di fratelli: Fratello Sole e Sorella Luna, Fratello Fuoco e Sorella Acqua. Frate Sole è il simbolo dell'illuminazione attraverso Dio.
Early Egyptians - La serie nasce tra il 1973 e 1974. Protagonista ancora il cartone, ma con ironia: le scatole non sono appiattite o tagliate, ma quasi sempre usate come elementi costruttivi in queste opere di grandi dimensioni.
Gli Hoarfrosts - Nel 1974 e 1975 Rauschenberg utilizzò i tessuti al posto dei tradizionali supporti in tela. Il titolo fa riferimento all'Inferno di Dante che aveva già illustrato negli anni '50 con una serie di disegni.
I Jammers - Nel 1975 Rauschenberg lavorò per un mese in India in un ashram di Ahmedabad, un centro di produzione tessile. Una volta ritornato a casa eseguì questa serie dedicata al colore. «Non mi sono mai concesso il lusso di quei bei colori brillanti fino a quando non sono stato in India e ho visto la gente andare in giro avvolta in quei colori o trascinarli nel fango. Mi sono reso conto allora che non sono così artificiali».
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In autobus: Bus 3S, partenza ogni 15 minuti, scendere alla Stazione Centrale (Piazza Garibaldi)
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da qui prendere la metropolitana Linea 2, scendere alla fermata Cavour e poi a piedi
per circa 300 mt
dalla stazione centrale
In metropolitana: Linea 2 fino alla fermata Cavour, poi a piedi per circa 300 mt.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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