Da giovedì 13 a domenica 23 novembre | Teatro Stabile di Napoli, Ridotto
Un eccesso di zelo
di Manlio Santanelli
con Nello Mascia, Fernando Pannullo, Imma Villa
regia Nello Mascia
una produzione Teatro Biondo Stabile di Palermo e Conservatorio di Arte Drammatica
Nello Mascia, dopo Regina Madre torna, nella doppia veste di regista e interprete - affiancato da Imma Villa e Fernando Pannullo - a Manlio Santanelli, autore tra i più conosciuti e rappresentati all'estero, con questa messa in scena di Un eccesso di zelo, che dopo il debutto nazionale a Benevento Città Spettacolo 2007, è a Napoli, in scena al Ridotto del Mercadante, dal 13 al 23 novembre 2008.
Rappresentato per la prima volta nel 1995 al Théàtre Clavel di Parigi, Un eccesso di zelo, è la storia di tre campioni dell'umano malessere.
"Ci sono tante parentele - dichiara Nello Mascia nelle note di regia - in quest'opera: l'amatissimo Pinter, se solo si pensa all'ambientazione, la stanza, la famiglia. Ma anche il respiro torbido e spietato del Bond più nero. E poi Bergman e le crepe dell'anima. Bergman e quel suo modo di descrivere la vita come una lunga solitudine abitata dalla paura, un inferno dove in due si brucia meglio".
"Dialoghi - continua il regista e attore - che fanno fatica a restar lì sulla carta, ansiosi come sono di vivere e diventare carne. Una drammaturgia dalla facciata leggera, con quell'ironia sempre in punta di penna. Poi all'improvviso una ferocia spietata nell'esplorare gli angoli più bui dell'animo umano, nel rincorrere e stanare senza tregua il mostro che alberga nei meandri più nascosti della nostra psiche, con una pervicacia così assoluta che lascia senza respiro".
E ancora, "Tutti i personaggi sono costretti a vivere un'identità altra da quella che vorrebbero vivere. La ricerca dell'armonia. La ricerca di un ordine che razionalizzi l'assurdo dell'incomunicabilità. La paradossale proposta di una soluzione fra l'ideologico e lo sberleffo: nel microcosmo familiare, come pure in un contesto sociale più allargato. Ma è il precipizio il tema centrale dell'opera. Tutti precipitano in questo dramma. E quando si precipita è chiaro che dopo non si può più essere la stessa cosa. Quando si precipita la vita cambia".
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