My Space. Cosa vuol dire 'pubblico'?
13 DICEMBRE - 20 APRILE 2009
con Vito Acconci, Fikret Atay, Kuba Bakowski, Michael Beutler, Mieke Gerritzen, Kate Gilmore, Niklas Goldbach, Kaarina Kaikkonen, Lorenza Lucchi Basili, Sabrina Mezzaqui,
Cesare Pietroiusti, Melita Rotondo, Gerry Schum, Sissi, Giuseppe Stampone,
Janaina Tschäpe, Nico Vascellari, Vedovamazzei
Orari
feriali: 9.30 > 19.30 | festivi: 9.30 > 14.00
chiuso il martedì
a cura di Laura Barreca e Julia Draganovic
Preview stampa venerdì 12 dicembre ore 12,00
Inaugurazione sabato 13 dicembre ore 19,00
Nell'accezione più comune l'arte pubblica si riferisce ad interventi di natura urbana che presentano opere in spazi pubblici, aperti alla fruizione collettiva. In molti casi, però, tali interventi non instaurando col territorio una vera e propria relazione, provocano attorno all'opera ciò che il critico americano Clement Greenberg definisce "isolamento estetico".
Gli artisti di My Space. Cosa vuol dire 'pubblico'? offrono spunti per una riflessione sfaccettata sulla dicotomia fra "privato" e "pubblico": dagli elementi fisici, come lo spazio inteso nella sua accezione di nido familiare, piazza aperta o sistema urbanistico, la gamma tematica si estende al comportamento individuale (dall'introverso quasi "invisibile" al performer che si offre al pubblico in modo estremo e senza filtri, fino alla possibilità di diventare una "star", anche ma non solo tramite i diversi media) fino ai ruoli differenti attributi a uomini e donne. Più che dare risposte gli artisti, stimolano dibattiti immaginari di tipo sociologico e urbanistico, ispirano ricerche architettoniche e più in generale estetiche , sollecitando una riflessione su opportunità e limiti legati al genere.
Nella mostra tre linee di ricerca disegnano altrettante modalità di interpretazione del tema: il concetto di pubblico osservato attraverso la dualità tra l'affermazione dello spazio personale e l'approccio urbanistico; il concetto di pubblico attraverso la comunicazione telematica, la condivisione orizzontale del sapere, internet come spazio di interazione globale, i networks come forma di partecipazione collettiva. Infine la riflessione sul rapporto del ruolo pubblico e privato dell'uomo e della donna configura lo spazio d'azione e l'appartenenza al genere maschile o a quello femminile, ruoli definiti sia nella cultura occidentale che in quella orientale.
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del 17 maggio 2001- Redazione in Napoli
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