Comune di Napoli - concerto associazione ex allievi san pietro a maiella
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concerto associazione ex allievi san pietro a maiella

12 maggio 2009 - ore 19.00

Auditorium dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte
via Moiariello, 16 - Napoli

A CAPODIMONTE TRA LUNA E MUSICA ALLA RICERCA DELLA NUOVA INDIA
LA MUSICA INDOSTANA E CARNATICA

Pia Srinivasan Buonomo voce - Guido Schiraldi sitar
Agostino De Marco tabla - Liz Letizia tambura - Patrizia Di Martino voce recitante

Interverranno:
LUIGI COLANGELI Direttore dell'Osservatorio Astronomico di Capodimonte
ADOLFO MAIELLO Console Onorario dell'India a Napoli
LAMBERTO LAMBERTINI Regista

CONCERTO
Muthuswami Diksitar (1776-1835) : "Mahaganapatim", raga Nata, tali Adi
Syama Sastri(1762-1827) : "Birana", raga Kalyani, tala Rupaka
Tyagaraja(1767-1847) : "Marugelara", raga Jayantasri, tala Adi

Pia Srinivasan voce - Agostino De Marco tabla - Liz Letizia tambura

Raga Bhupali: Introduzione (Alap)
Composizione (Gat) in tempo lento (Vilambit tintal)
Composizione in tempo medio-veloce (Madhya e madhya-drut tintal)
Crescendo conclusivo (Jhala)
Guido Schiraldi sitar - Agostino De Marco tabla

Poesie di Rabindranath Tagore lette dall'attrice Patrizia Di Martino
Al termine del concerto esperti dell' U. A. N. (Unione Astrofili Napoletani) guideranno il pubblico all'osservazione del cielo e dei pianeti con i telescopi posti sul Piazzale Monumentale

LA MUSICA CLASSICA INDIANA, tra le più antiche del mondo, si distingue in musica indostana (I. del Nord) e musica carnatica (I. del Sud). La musica classica del Nepal e del Pakistan fa parte della tradizione della musica del Nord mentre quella dello Srī Lanka appartiene a quella carnatica. In entrambe prevalgono le due nozioni di rāga (modo) e tāla (ritmo). Fondamenta del sistema musicale è la musica vocale che viene utilizzata come uno strumento raffinatissimo. Infatti essa riesce ad emettere con precisione intervalli più piccoli dei semitoni, i microtoni. Sia la musica classica che la musica popolare, quest'ultima ancora poco nota in occidente e ricca di 200 diversi stili, utilizzano numerosi strumenti musicali tra cui : idiofoni, tamburi, aerofoni e cordofoni. Nel 1965 Il primo brano pop ad includere uno strumento indiano è stato Norwegian Wood, una canzone dei Beatles firmata Lennon - McCartney, in cui George Harrison suonò un sitar. Quando nel 1967 i Beatles seguirono in India il guru Maharishi Mahesh, conosciuto ad una conferenza nel Galles, molti giovani furono spinti ad intraprendere la via dell'India alla ricerca di una dimensione spirituale che mitigasse in qualche maniera lo sfrenato materialismo prevalente nelle nazioni europee. Verso quel paese, oltre ai Beatles rivolsero lo sguardo, tra gli altri, musicisti come Donovan e Mike Love, attori come Mia Farrow e Clint Eastwood, che si accostarono alle filosofie orientali e alle tecniche della meditazione trascendentale. L'India di oggi basa la sua economia non solo su settori tradizionali come quello agricolo e manifatturiero ma anche su quelli legati al campo delle telecomunicazioni e dei prodotti informatici rendendosi competitiva sui mercati internazionali. Dal 22 ottobre 2008 è entrata a far parte di quel ristretto numero di paesi in grado di mandare in orbita dei razzi con il lancio nello spazio di Chandrayaan, la prima navicella spaziale indiana ad atterrare sulla superficie lunare. Grande rilevanza ha assunto in questi ultimi anni anche l'industria cinematografica con un giro di affari di tre miliardi e mezzo di dollari. La "settima arte", erede di una tradizione secolare, vanta un bacino di utenza di circa tredici milioni di spettatori che quotidianamente assistono alla proiezione di un film in una delle tredicimila sale sparse su tutto il territorio. Questa sera tenteremo un viaggio, attraverso le liriche di Rabindranath Tagore, premio Nobel per la letteratura, l'ascolto di brani musicali della tradizione carnatica e indostana e contributi filmati, alla ricerca della nuova India, una nazione sempre più proiettata verso il futuro ma nel contempo depositaria di una cultura millenaria. Elio Lupi

GUIDO SCHIRALDI, chitarrista e compositore, nato a Napoli nel 1957. E' tra i pochi occidentali ad aver studiato la musica indiana ed il sitar nel più tradizionale stile classico con maestri di fama internazionale, tra i quali Ustad Ali' Akbar Khan e Pandit Amarnath Mishra. Nel 1999 compone la musica del CD Ananda Mantra Mala, una raccolta di Inni e Mantra Vedici. Nel 2001 produce il CD di proprie composizioni "Dance of an Angel". Oltre all'attività concertistica (musica classica indiana per sitar e proprie composizioni per chitarra), partecipa a trasmissioni radiotelevisive, collabora con organici orchestrali (Orchestra Sinfonica M° Mario Nascimbene) e compone colonne sonore per il cinema (Scuola di Ermanno Olmi). Attualmente insegna Sitar e Guida all'ascolto della musica indiana presso il Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza.
PIA SRINIVASAN BUONOMO, laurea in lingua e letteratura tedesca presso l'Istituto Universitario orientale di Napoli, affiancata dallo studio del pianoforte e delle discipline musicali. A Madras con Rajeswari Padmanabhan studia la vina (liuto a lungo manico) e con affermati musicisti, violino e canto. E' stata docente di ruolo presso l'Istituto Italiano di Cultura ad Amburgo. E' docente incaricata presso l'Università di Amburgo per l'insegnamento teorico-pratico della musica indiana. Ha tenuto trasmissioni sulla musica classica indiana per Radio Brema e la Westdeutscher Rundfunk di Colonia. Negli anni '70 ha reso nota in Europa la musica classica del sud allora pressoché sconosciuta. Nel 2005, tra gli altri, pubblica per l'Istituto Italiano di Studi Filosofici: "Il raga che porta la pioggia".
AGOSTINO DE MARCO, affermato ricercatore presso l'Università di Napoli nel campo dell'Ingegneria Aereonautica si dedica, con uguale passione e successo, da oltre dieci anni allo studio delle Tabla con il maestro Shanka Chatterjee, eminente discepolo dei maggiori esponenti di questo strumento: Ustad Keramatulla Khan e Ustad Alla Rakha (noto per la sua collaborazione con Guido Schiraldi.
LIZ LETIZIA è nata nel 1964 a Napoli. Ha pubblicato una raccolta di poesie, Stella al centro del cerchio ed. Libroitaliano, Ragusa (1996) ed un racconto nella raccolta Continua tu ... ed. Minimum Fax, Roma (1996). E' stata critico teatrale per il magazine on-line Il Brigante(2003-05). Come attrice, ha debuttato con Leo De Berardinis(1995) e lavorato con Alfonso Santagata (1996), con il gruppo Proskenion (1996-2001) e negli spettacoli diretti da Eugenio Barba (Odin Teatret) e dai suoi attori al termine delle sessioni dell'Università del Teatro Eurasiano (1996-2000). E' autrice e regista dello spettacolo Petali, pietre: il viaggio, con il quale ha debuttato a Roma nel 2006 e dei corti teatrali Bettina (finalista premio Prova d'attore, 2007) e L'ascensore. Ha diretto nel biennio 2007-08 un laboratorio teatrale teorico e pratico presso la Società di Studi Politici (Napoli), esito del quale è stato lo spettacolo Lulamèm (2007 e 2008). Suona il tambura (liuto bordone indiano) ed accompagna regolarmente, nei suoi concerti e seminari teorici e pratici, la musicista e cantante di musica sud indiana Pia Buonomo Srinivasan (Reimbek, Germania). Ha fondato nel 2005, con Alessandra di Castri, Donald Kitt e Laura Letizia, l'Associazione Brecce.