Napoli - Palazzo Reale - Sala Dorica
15-29 maggio 2009
Inaugurazione venerdì 15 maggio 2009 ore 17.00
La mostra Zang! Il primo mobile futurista si pone come obiettivo quello di evidenziare il ruolo che lo scenario della città di Napoli ha svolto nell'elaborazione di una poetica futurista e, in particolar modo, nella teorizzazione di un arredo moderno. Nel primo manifesto dedicato a questa tematica, Il mobilio futurista. I mobili a sorpresa parlanti e paroliberi, pubblicato nel 1920 su "Roma Futurista" (ma elaborato già nel 1916 dal poeta parolibero napoletano Francesco Cangiullo), sono descritti alcuni arredi, tra cui la sedia ZANG!, che diventa emblematicamente il filo portante di questa manifestazione, sebbene di essa non resti alcuna testimonianza grafica.
E' in questo spirito che alcuni tra i più importanti artisti napoletani contemporanei interpretano i mobili progettati da Cangiullo, così che, grazie a questo caleidoscopio di produzioni, si possa ricostruire un panorama trasversale dell'attuale stato dell'arte a Napoli. I disegni di Riccardo Dalisi, Gerardo Di Fiore, Bruno Donzelli, Sergio Fermariello, Lino Fiorito, Mario Persico, Lorenzo Scotto di Luzio, Ernesto Tatafiore e Giuseppe Zevola, sono affiancati, in mostra, da una serie di ricostruzioni storiche di arredi che si rifanno a progetti originali di alcuni tra i principali artisti del movimento: Giacomo Balla, Fortunato Depero ed Enrico Prampolini.
Con questo duplice recupero, la mostra, da un lato, si propone di presentare un frammento del vasto ed eterogeneo universo dell'arredamento futurista; dall'altro, diventa l'occasione per confermare quella visione anticipatrice di cui si fecero portatori gli artisti futuristi nei confronti dell'imminente nascita del moderno design, grazie all'attribuzione del valore estetico all'oggetto d'uso quotidiano, proiettato così al di là della semplice funzionalità. La città di Napoli intende, con questa manifestazione, dare il proprio contributo alle celebrazioni del centenario futurista, che ha visto il proliferarsi di mostre ed eventi in tutte le principali città italiane, evidenziando il ruolo che il movimento marinettiano ha avuto nell'arcipelago delle avanguardie europee, rappresentando certamente il più importante contributo italiano alla cultura europea del Novecento.
a cura di Giuseppe Albanese