La Fontana del Nettuno - detta poi Medina - presenta caratteri compositivi complessi tra architettura e scultura, impiegando una elaborata varietà di elementi strutturali e figure realizzati in marmo bianco di Carrara e elementi decorativi in bardiglio.
L’ingegnosa composizione rimanda alle fontane a pianta circolare dell’arte tardomanierista, suddivise in settori, con bacini di livello differenziato raccordati da brevi gradinate radiali e animate da uno scenografico apparato figurativo di divinità fluviali.
La tipologia della fontana è infatti “a isola”, con pianta polilobata e quadripartita in settori.
Nella sezione inferiore vi sono basse e larghe vasche curvilinee alternate a quattro corrispondenti ampie gradinate d’invito al livello superiore, affiancate da pilastrini con motivi a volute.
Su ciascuno degli otto sostegni sono poste raffinate sculture di leoni accovacciati, in atto di trattenere tra le zampe emblemi della città di Napoli, alternati a stemmi del Duca di Medina e della famiglia Carafa.
Le figure leonine versano acqua dalle fauci nelle vasche sottostanti.
La sezione mediana presenta invece una vasca circolare conclusa perimetralmente da quattro porzioni di balaustrata; ciascuna di esse sostiene sfere decorative, con pilastri di bardiglio torniti.
Solo su un lato di questa balaustra campeggia una lapide a forma di pelle di leone distesa con incisa una magniloquente epigrafe latina.
Sui bordi di una successiva vasca superiore, dal contorno mistilineo, sono disposte simmetricamente quattro coppie di delfini alternate a quattro mostri marini cavalcati da putti.
I primi espellono lateralmente getti d’acqua in piccole conche sporgenti e sormontate da stemmi coronati della monarchia di Spagna; i secondi gettano acqua nella vasca inferiore.
Al centro s’innalza uno scoglio rustico fatto di grezze rocce vulcaniche su cui si ergono due coppie di cariatidi raffiguranti satiri, alternate a coppie di ninfe in atto di reggere sul capo, con una mano, la conca terminale adornata da quattro grotteschi mascheroni dai quali sgorga acqua.
Dal bordo di questa si affacciano ancora quattro figure di cavalli marini, o meglio ippocampi, in marmo bardiglio, che a loro volta versano altra acqua.
Infine, sul vertice si eleva la figura intera del nume Nettuno, con il tridente in bronzo dal quale s’innalza l’ultimo vivace zampillo.