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Gaetano Pesce per Napoli

Inaugurata l'installazione d’arte pubblica "Tu si ‘na cosa grande”, concepita da Gaetano Pesce per Napoli Contemporanea

 
Il Sindaco Manfredi con Vincenzo Trione, curatore di Napoli Contemporanea, è intervenuto in piazza Municipio all'inaugurazione dell'installazione di Gaetano Pesce "Tu si 'na cosa grande" a cura di Silvana Annichiarico.
 
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Il 9 ottobre a Napoli - alle ore 18:45 - è stata inaugurata “Tu si ‘na cosa grande”, installazione d’arte pubblica concepita da Gaetano Pesce per Napoli Contemporanea, il programma di mostre e installazioni voluto dal sindaco Gaetano Manfredi e curato da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco per l’arte contemporanea e l’attività museale, che mira a riaffermare con forza il ruolo di Napoli come una delle capitali della contemporaneità.

Il palinsesto promosso dal Comune di Napoli ha già visto artisti di alto profilo e di differenti generazioni - da Antonio Marras a Michelangelo Pistoletto, da Francesco Vezzoli a Marinella Senatore - ripensare con le proprie opere luoghi simbolo della città.
L’edizione 2024 di Napoli contemporanea è finanziata dalla Regione Campania con i fondi del Programma Operativo Complementare.
Gaetano Pesce per Napoli
 

Gaetano Pesce per Napoli

“Tu si ‘na cosa grande” è l'ultima opera autografa di un grande maestro.
Non un testamento ma un atto d’amore: per una città, per una cultura e – forse – anche per se stesso.

Scomparso lo scorso 3 aprile, Gaetano Pesce ha dedicato a Napoli un monumentale intervento, composto da due sculture in dialogo fra loro. La prima rivisita l’abito di Pulcinella, appoggiandolo su una struttura metallica sottile alta 12 m e mantenuta in equilibrio da cavi su cui si attorcigliano fiori sintetici di diversi colori (di notte questo grande abito è illuminato dall’interno).
Di fronte all’abito c’è la seconda scultura, un cuore rosso alto 5 metri, a sua volta illuminato internamente nelle ore notturne e trafitto da una freccia metallica che lo sostiene, conficcata su una piattaforma di legno di forma triangolare alta 50 cm.
L’opera nel suo insieme simboleggia l’affetto che Gaetano Pesce provava per Napoli e per la sua regione, oltre che la ricerca delle sue radici lontane (i nonni paterni erano di Sorrento).
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L’installazione, curata da Silvana Annicchiarico e insediata in Piazza Municipio, recepisce e sottolinea molti degli aspetti e dei temi ricorrenti nella poetica e nel lavoro di Gaetano Pesce (il femminile come motore del progetto, l’estetica dello scarto e dell’imperfetto, la scelta di materiali contemporanei, l’attenzione al corpo e alla sua centralità – non solo ergonomica ma sensoriale ed emozionale), riuscendo a metterne in rilievo anche il valore specificamente personale e autobiografico.

Da una parte c’è il cuore, archetipo e simbolo popolare degli innamorati, che evoca in questo caso l’attaccamento affettivo a un luogo e a una città. Dall’altra, la maschera simbolo di Napoli, Pulcinella, rappresentata attraverso la sua veste-camicia, evoca la forza di volontà, l’ingegno, l’ironia, il coraggio, ma anche la disponibilità al cambiamento e la dualità degli opposti.
Ancora una volta, sino alla fine, Gaetano Pesce sa essere al tempo stesso colto e popolare, ironico e sentimentale, concettuale ed emozionale.

Con “Tu si ‘na cosa grande” trasferisce su scala urbana la sua ricerca decennale sugli interni abitativi e regala a una delle piazze più belle di Napoli un artefatto che è una sintesi perfetta di memoria, sentimento, visione e identità.
 

L’evento inaugurale

L’inaugurazione dell’installazione è stata accompagnata da una performance voluta e pensata direttamente da Gaetano Pesce.
Un’orchestra composta esclusivamente da giovani donne ha eseguito il Bolero di Ravel: una musica ossessiva e in crescendo interpretata solo da suonatrici perché - nella visione del Maestro – è il genere femminile che oggi incarna ed esprime una nuova e potente energia, capace di rivitalizzare e rigenerare anche la “stanchezza” creativa diffusa nel mondo maschile.  

Durante i circa 19 minuti del Bolero, Pulcinella ha cambiato abito: il suo tradizionale vestito bianco è stato sostituito da un costume coloratissimo e femminile, disegnato dallo stesso Pesce.
Verso la fine della performance, un gruppo di ragazze è entrato in scena trascinando una catena da nave, simbolo di staticità e immobilismo.
Rompendo un anello della catena, hanno liberato le energie compresse e intrappolate: un metaforico riferimento alla vitalità di Napoli, e alla necessità di liberare ancor di più la sua inesauribile carica creativa.
L’esecuzione della performance musicale è stata affidata alle giovani strumentiste dei Licei musicali della città, ISIS Melissa Bassi, IIS Margherita di Savoia e IS Polo delle Arti Caselli Palizzi.
 
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