Grazie ad un accordo Comune-Capodimonte aperti in tutti i weekend e nei festivi, fino al 25 giugno, la chiesa di San Giovanni a Carbonara e il complesso di San Domenico MaggioreLa Giunta Comunale ha approvato un accordo di collaborazione con il Museo
e il Real Bosco
di Capodimonte per la promozione della mostra “Gli spagnoli a
Napoli. Il
Rinascimento meridionale” a cura di Riccardo Naldi e Andrea
Zezza (fino al 25
giugno 2023).
La Chiesa di San Giovanni a Carbonara e il
Complesso di San
Domenico Maggiore, ricche di testimonianze storico-artistiche
della Napoli
spagnola del primo Cinquecento, saranno fruibili con personale
della Napoli
Servizi, per tutti i weekend della mostra, secondo il seguente
calendario e i
seguenti orari:
- Venerdì 7, sabato 8, domenica 9 (Pasqua) e
lunedì 10 aprile
2023 (Pasquetta), dalle ore 10 alle ore 18
- Venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 aprile
2023, dalle ore
10 alle ore 18
- Domenica 23, lunedì 24 e martedì 25 aprile
2023 (Festa della
Liberazione)
- Venerdì 28, sabato 29, domenica 30 aprile e
lunedì 1 maggio
2023, dalle ore 10 alle ore 18
- Venerdì 5, sabato 6, domenica 7 maggio 2023,
dalle ore 10
alle ore 18
- Venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 maggio
2023, dalle ore
10 alle ore 18
- Venerdì 19, sabato 20, domenica 21 maggio
2023, dalle ore 10
alle ore 18
- Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 maggio
2023, dalle ore
10 alle ore 18
- Venerdì 2, sabato 3 e domenica 4 giugno 2023,
dalle ore 10
alle ore 18
- Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 giugno
2023, dalle ore 10
alle ore 18
- Venerdì 16, sabato 17 e domenica 18 giugno
2023, dalle ore
10 alle ore 18
- Venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 giugno
2023, dalle ore
10 alle ore 18
Artisti come Pedro Fernández, Bartolomé
Ordóñez, Diego de
Siloe, Pedro Machuca, Alonso Berruguete furono protagonisti di
un’eccezionale
stagione artistica, sostenuta dal mecenatismo degli Ordini
religiosi e
dell’aristocrazia, desiderosa di lasciare una traccia indelebile
della propria
grandezza finanziando opere di ambiziosa magnificenza, spesso
realizzate, alla
maniera degli Antichi, servendosi del durevole marmo di Carrara
di cui molte
chiese napoletane conservano eccellenti testimonianze.
Nella
Chiesa di San Giovanni a Carbonara, ad
esempio, è
possibile ammirare la Cappella Caracciolo di Vico con opere di
Bartolomé
Ordóñez e la Decorazione marmorea sul portale di ingresso e
sull’altare della
Adorazione dei Magi di Diego de Siloe, mentre nella Cappella del
Doce in San
Domenico Maggiore è presente la Decorazione marmorea di Girolamo
Santacroce e
bottega, nella vicina Cappella Carafa di Ruvo (o della Natività)
l’Affresco
della volta con Profeti di Pedro Fernández; di notevole
importanza anche la
Cappella Carafa di Santa Severina (o di San Martino) con la
Decorazione marmorea
con segni zodiacali di Andrea Ferrucci da Fiesole.
Nella
Basilica di San Domenico Maggiore si
percepisce il
legame più forte tra la Mostra e la città. La Madonna del pesce
di Raffaello,
esposta in sala Causa al Museo e Real Bosco di Capodimonte,
tornata in città
per la prima volta dopo 400 anni, era stata realizzata per la
Cappella della
famiglia del Doce (o di Santa Rosa) in San Domenico Maggiore.
L’opera divenne
un punto di riferimento fondamentale per gli artisti attivi a
Napoli durante il
Cinquecento. Fu poi asportata dai governanti spagnoli e
trasferita a Madrid
intorno alla metà del Seicento.
Per ulteriori informazioni:https://capodimonte.cultura.gov.it/mostra/gli-spagnoli-a-napoli-il-rinascimento-meridionale/