• Martedì 15 aprile, ore 18:00
Putéca Celidònia
“Testimonianza di una comunità teatrale dal Rione Sanità”
Putéca Celidònia nasce nel settembre 2018 dall’incontro tra sei ex allievi della Scuola del Teatro Stabile di Napoli. All’esperienza formativa segue la decisione di unirsi in un collettivo artistico e, un po’ per caso, il gruppo si trova catapultato nel Rione Sanità, dove prende in co-gestione due beni confiscati alla camorra in un vicoletto. Il vicoletto e il Rione Sanità si sono trasformati lentamente, strutturandosi sempre più in un piccolo polo culturale, nonché in un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere. Mettendo in relazione la poesia e la poetica, Putéca Celidònia cerca di riflettere, attraverso il vissuto di ciascuno dei suoi componenti, sul significato di comunità e sul rapporto che intercorre tra questa e il teatro.
• Giovedì 15 maggio, ore 18:00
Maurizio Braucci
“ Idee di scrittura cinematografica”
Il pluripremiato sceneggiatore e scrittore Maurizio Braucci, molto attivo in ambito cinematografico (“Gomorra”, “Martin Eden”, “Palazzina Laf”, tra gli altri film) e teatrale (“Arrevuoto”, “Sete”), sarà al centro di un incontro formativo rivolto agli studenti e agli appassionati della settima arte. Si parte da una serie di interrogativi: che ruolo ha oggi la scrittura nella cinematografia? L’intelligenza artificiale davvero la può sostituire? Sceneggiatori e sceneggiatrici meritano di non essere sostituiti? Cosa c’entra l’onestà intellettuale?
• Venerdì 14 marzo, ore 18:00
Davide Iodice
L’arte della fragilità: un teatro possibile per un mondo impossibile
Al centro dell’incontro, le pratiche di un teatro fatto da e per le persone, soprattutto le
più fragili. Un teatro che “studia” l’uomo, che affianca specialisti della scena e
specialisti dell’esistenza in una relazione vitale, che travalica l’estetica facendosi
azione civile.
• Lunedì 24 marzo, ore 18:00
Peppino Mazzotta e Igor Esposito
L’adattamento teatrale di opere letterarie
Il teatro come luogo di una inconsumabile voce, dove la scrittura drammaturgica
dialoga da sempre con la grande letteratura e la poesia. Nel caso specifico, il testo
teatrale di Peppino Mazzotta, con la collaborazione drammaturgica di Igor Esposito,
prende linfa, scintilla e corpo, ispirandosi liberamente a uno dei classici della
letteratura universale come “Le anime morte” di Nikolaj Gogol’. L’acuta e ritmica
scrittura di Mazzotta riesce a strappare dalla pagina i protagonisti del capolavoro di
Gogol’, facendoli palpitare sulla scena con tutte le loro miserabili e umanissime “virtù”,
dando vita a un affresco grottesco e realistico, così prossimo al nostro
contemporaneo.
• Martedì 1° aprile, ore 18:00
Alessandra Cutolo
Teatro e immigrazione
C’è una Nea Polis, o almeno un pezzo di città nuova, cresciuto attorno alla stazione,
tra porta Capuana, il Borgo Sant’Antonio e le strade che danno su piazza Garibaldi,
dove si incrociano i destini di gente venuta da vari sud del mondo, cercando una vita
migliore. È un pezzo di città poco narrata, poco rappresentata, con una forte
necessità espressiva e delle biografie ad alto tasso di tragicità. Il teatro, luogo da
sempre ideale per porre questioni alla cittadinanza, ha dato spazio da qualche anno
a un gruppo di donne della Nea Polis. Per scoprire letterature mai rappresentate,
musiche e danze poco consuete sui palcoscenici del paese, per provare a invertire
la narrazione dominante su una questione così centrale nel discorso pubblico. Per
sperimentare se l’incontro tra culture sia sempre e comunque un arricchimento, se la
spinta giovane che viene dal sud del mondo può trovare voce e trasformarsi in parola
e canto.
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